E’ fatta, dopo interminabili chilometri di autostrada e di superstrada, e dopo aver percorso una tortuosa, stretta ed incurata strada che da Vico del Gargano scende verso SanMenaio, finalmente si arriva a Vieste, la “perla” del Gargano.
Nella convinzione di trovare la “Rimini del Sud “ ci si rende conto che della perla decantata si sono perse alcune tracce, come pure si è persa memoria di quando la città di Vieste – con l’Amministrazione del simpatico Valentino Di Rodi – era stata insignita come uno dei “cento Comuni d’Italia” che più di tutti aveva fatto progresso e che l’Amministrazione Spina aveva poi cercato di far diventare da “paese a Città”.
Benvenuti a Vieste! Appena abbandonata la Statale 89, lo leggiamo su un distinto cartello stradale apposto nei pressi dell’ex macello comunale, ma la strada immediatamente adiacente è un autentico “campo di battaglia”,pericoloso per i pedoni ma soprattutto per i ciclisti che, se non pongono attenzione, rischiano di cadere. Nel centro urbano lo spettacolo di strade dissestate si ripeterà spesso e con esse aiuole incurate, panchine dei giardini pubblici insudiciati e cassonetti che sembrano essere stati tutti utilizzati per una battaglia navale. In compenso non vedremo nessuna fontanina pubblica che sarebbe utilissima per tutti ( tranne quella posta sotto la Cattedrale e “graziata” per opera di qualche privato). Non vedremo neanche bagni pubblici (qualcuno utilizza gli angoli nascosti dell’ex cinema adriatico) ma in compenso ci saranno una giungla di insegne e di pali …compresi quelli dei tanti sensi unici di marcia alcuni sistemati proprio “ senza senso”, e non mancheranno alcune opere pubbliche iniziate da decenni e mai ultimate. Ma che importanza ha tutto questo? Forse l’estate non serve anche per prendere il sole e divertirsi? Per il resto, discutiamone nelle prossime occasioni, chissà che qualcuno non decida di imitare sul serio la “ Rimini del nord”. Intanto… benvenuti a Vieste!
Bartolo Baldi