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Rodi – A “Labor-iamo da Milly” la pittura si fa suono la musica diventa poesia

 

Stimolati dalla performance degli artisti, questi e altri versi sono stati creati alla gelateria-caffetteria "Mediterraneo Delicadezas" di Rodi Garganico la sera del 13 agosto dietro la consegna di tre parole-chiave: “Amore, Gargano, Viandante”.

“Donne nere piangono
Altre cantano l’amore sofferto
I dipinti suonano con i loro bianchi rossi e blu
Nell’orecchio i versi di tanka e di haiku.
Io viandante
In una perla del Gargano
La sera del 13 agosto
Ho visto la pittura farsi suono
La musica diventare poesia”.

Ideatrici e conduttrici della originale serata, le prof.  Rosanna Santoro e Teresa Maria Rauzino che hanno via via preso confidenza con l’esperimento laboratoriale artistico-culturale e felicemente sorpreso gli astanti offrendo l’immagine dell’“altro Gargano”. Quello che apre la porta ai nuovi talenti i quali intendono esprimere con il linguaggio poetico, musicale e iconografico le suggestioni che la terra di Puglia, il Gargano, l’amore sanno stimolare.
Protagonisti della serata: Valerio Agricola, Maria Mattea Maggiano, Luigi Rodio, Vincenzo Campobasso e Pino Veneziani che meritano una breve presentazione.
Valerio Agricola, ischitellano, nasce nel 1986, lascia informatica per frequentare l’Accademia delle Belle Arti, fa poi esperienza di vita pastorale nel Molise, quindi ritorna nel Gargano. Scopre nel frattempo di avere attitudini per la fotografia che utilizza con maestria, preferendo il contrasto dei bianchi e dei neri, insieme alla poesia ritmata, impreziosita da metafore, allitterazioni, enjambement. “ Noio e m’annoio – recita infatti il giovane poeta –, un esaurito/ puttanaio di mosche all’inchiuso/rovista, affila ali, s’accoppia/ nell’incepparsi diritto al capello/e invano le scansi, pensi ad altro/qualche sparuto ricordo di casa/ a pena il fumo spazia delimitato. Versi molto apprezzati per “i fondi ironici” da Ugo Gregoretti, il quale non può fare a meno di commentare la dedica a “Terra data”: “la più geniale, originale ed inquietante” racchiusa nei monosillabi “A Te”, da cui traspare l’ingegno “individuale e plurale, acuto e destabilizzante”  di Valerio che partecipa con successo anche a diversi concorsi fotografici.
Maria Mattea Maggiano, nativa di Peschici,  ama l’attività teatrale e il reportage. È autrice del radiodramma "L’ultimo pasto di un mostro marino", dei romanzi “Il Romeo della Luna” e del “Dossier Diomede”, nonché di diverse liriche, raccolte nella silloge “L’Ultima Arcadia di Lulù”, che evocano giardini, rivi, terre esotiche e marine che ricalcano l’eterno e mai desueto tema dell’amore.  Nel suo documentario “Il Gargano. La montagna del sole”, conduce Alfredo Bortoluzzi, allievo prediletto di Klee alla Bauhaus, a ricordare il primo affascinante incontro con questa nostra terra.
Il giovane Rodio, pseudonimo di Luigi De Luca per i suoi natali nella cittadina delle zagare, direttore d’orchestra, compositore e clarinettista, ha dato prova di saper coniugare i linguaggi della produzione artistica e musicale. Nelle sue ricerche audiocromatiche, esito di uno studio personale sorretto dal pensiero di Klee, Kandinskj, Scriabin e Veronesi – anch’essi interessati al possibile connubio tra le due arti – Rodio fonde la lettura dell’opera pittorica con quella dell’ascolto degli elaborati sonori. Il suo intento è quello di pervenire ad un equilibrio stilistico in cui musica e pittura finiscono per annullarsi e divenire una terza essenza. E forse un giorno il suo linguaggio interdisciplinare vedrà interagire anche la poesia.
Vincenzo Campobasso, ribattezzato “il Rodianino” ma cagnanese di nascita, dopo la laurea in Filosofia, fa esperienze tra l’Italia e il Belgio, fissa poi la sua dimora a San Giovanni Rotondo. Dal 1966 si cimenta con la poesia e partecipa a diversi concorsi letterari. Nel 1996 scopre l’Haiku (breve componimento lirico della tradizione giapponese) e se ne innamora, sì da comporne finora oltre duemila, raccolti in “Traduzioni e Sussurri dell’Esserci” e in “Aforisticamente-Haiku”. Non è agevole per la penna degli occidentali offrire la forma poetica dell’haiku,  ma il poeta Campobasso supera egregiamente questa difficoltà – così come emerge dal giudizio di Fabio Simonelli. Vincenzo è infine autore di diversi racconti brevi, pubblicati da “Il Gargano Nuovo” e da “New Punto di Stella”, e che il lettore potrà trovare oggi in “Tullia e le altre”.
Il giovane rodiano Pino Veneziani si cimenta anche lui nella produzione di versi. Attualmente è alle prese con “Il diario di un viaggiatore” in cui trova espressione quell’esperienza di viandante che dall’Italia l’ha condotto alle Ande la quale continua ad alimentare  il suo interesse per la scrittura.  
 A “Labor-iamo da Milly”, declinando i linguaggi dell’arte, sono state inoltre prodotte felici interazioni con il pubblico, che è intervenuto con chiarimenti e si è cimentato con la poesia, svolgendo i ruoli di fruitore e produttore di versi singolari. “Magistralmente condotto, e con insospettata professionalità, all’insegna della giovialità e della bella convivialità – osserva Campobasso –, l’evento ha avuto un solo nemico: il tempo.”
L’augurio è che questa iniziativa, contrassegnata dal forte spessore culturale, vada coltivata, estesa ad altre cerchie di persone che, presi dalla routine, hanno quasi smesso di osare e di cimentarsi con i linguaggi dell’arte. “È chiaro  che l’interesse deve essere risvegliato per scuotere la nostra pigrizia mentale” – conclude la Santoro, socia ordinaria di EWWA, un’associazione di autrici e di professioniste del mondo della comunicazione (stampa, grafica e audiovisivo), che ha come obiettivo primario la solidarietà professionale e creativa tra donne che lavorano in questo settore a livello europeo.  
Leonarda Crisetti