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IL GARGANO E “L’ALLUVIONE” DI SALVATORI DELLA PATRIA

Quanti Salvatori della Patria al capezzale del Gargano flagellato, tutti attorniati dalla nomenclatura locale “gemente e piangente in questa valle di lacrime” che ha goduto l’ebbrezza di credersi l’ombelico del mondo, via Skytg24. 

L’also starring ha visto avvicendarsi in ordine di tempo: Franco Gabrielli as Capo Dipartimento della Protezione Civile, il Ministro dell’Ambiente (come si chiama? Non lo sanno 2000 italiani su 10!), il governatore Vendola e, the last but not the least, il Presidentissimo Matteo Renzi. Sia chiaro, va benissimo il loro interessamento, per una volta non avremo la scusa del “siamo stati lasciati soli”, icona del meridionalismo piagnone. 
Ma in questi casi restiamo sempre alla ricerca di un CHI ci salverà e mai di un COSA ci salverà. Quel COSA altro non sarebbe che piani di protezione civile realmente tali, pianificazione del territorio ecocompatibile, dotazione di mezzi, norme e procedure all’altezza di un paese civile; ecco di COSA abbiamo bisogno, non certo dello sguardo compassionevole di quel, sia pur “simpaticone” (indice di gradimento al 60% ma in calo) di Renzi; tutta roba che eviterebbe il ripetersi esponenziale in salsa biblica della furia degli elementi. Ma tant’è. Consoliamoci con la sentenza all’amatriciana del Sindaco di Peschici, meteorologo by himself: “Era da 80 anni che non pioveva così!”. Sarà, ma è anche da millenni che su quel territorio non si “costruiva” così! Comunque arrivederci alla prossima emergenza tratta dal Libro del Dueteronomio, con visita del Presidente della Commissione Europea Juncker e a quella successiva tratta dal libro della Genesi con visita del Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, seppur con tutti gli scongiuri!
Carmine Azzarone Karazz