Richiesta dai comuni la modifica di un vincolo nel piano regionale delle coste.
Territori dissestati e cambiamenti climatici da fronteggiare. La Puglia che va sott’acqua al primo temporale dovrà fare i conti sempre più spesso, come spiegano gli esperti nell’altro articolo di questa pagina, con eventi meteorologici meno frequenti nell’arco della stagione, ma più devastanti di prima nella loro manifestazione e portata. In questo quadro, la tutela dell’assetto idrogeologico che prima era già importante, diventa una ragione di «sopravvivenza». Singolare che, proprio mentre l’Italia frana sotto il peso dei cambiamenti climatici e si scopre sempre più fragile a causa della trasformazione dissennata del territorio subìta degli ultimi decenni, alcuni Comuni continuino a pensare di poter costruire nelle immediate vicinanze di corsi d’acqua, sia pure prosciugati. Accade per le osservazioni al piano regionale delle Coste di Puglia. E le associazioni ambientaliste insorgono: «Sarebbe folle visto quanto sta accadendo». In una lettera inviata dall’ Autorità del bacino idrografico pugliese (comprende anche parte della bassa Irpinia), si mette infatti in evidenza la richiesta di rivedere alcuni vincoli di «inconcedibilità» proprio nelle vicinanze delle lame, ovvero quei canali naturali (una volta percorsi tutto l’anno da acque) che fungono però da valvola di sfogo e naturale corrivazione delle acque verso il mare proprio quando le piogge cadono copiose sulle città. Mantenere distanze adeguate da questi canali significa evitare domani che, le costruzioni realizzate nelle fasce di rispetto previste (150 metri a destra e a sinistra degli argini), finiscano travolte dalle valanghe d’acqua, prodotte a seguito della straordinaria forza delle precipitazioni. Secondo i Comuni che scrivono all’assessorato al Demanio della Regione, tuttavia, «sarebbe sufficiente subordinare l’installazione di eventuali strutture in presenza delle lame – si legge nell’Osservazione – che hanno come naturale sfogo le calette, a un parere dell’ Adb, eliminando anche il vincolo» delle fasce di rispetto.