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Rodi Garganico – EDIFICIO “ROCCAMARE” OVVERO COME SI DIFENDE L’AMBIENTE IN ITALIA

 

L’INTERVENTO DEL WWF
La vicenda della costruzione Roccamare a Rodi Garganico sembra non avere mai fine ed è emblematica di come sia ardua la difesa dell’ambiente in Italia.

Da ben 16 anni, infatti, è in atto l’azione legale che il WWF conduce, insieme ad altre associazioni ambientaliste e ai cittadini confinanti, contro tale fabbricato ma al momento, purtroppo, i responsabili riescono ancora ad evitarne la demolizione, continuando così la Roccamare a schiaffeggiare l’ambiente e il paesaggio.
L’ultimo atto di questa inquietante storia infinita è la recente ordinanza del Consiglio di Stato che chiede al Comune di Rodi Garganico una lunga serie di documenti e tavole grafiche inerenti la costruzione. Al  Consiglio di Stato, ricorda il WWF, ha proposto appello la Società Roccamare contro la sentenza del TAR di Bari n. 806/2013 che aveva respinto in toto i ricorsi, proposti sempre dalla società Roccamare, contro l’annullamento, deciso dalla Provincia di Foggia, della concessione edilizia per la omonima costruzione e contro la conseguente ordinanza di demolizione emanata dal comune di Rodi.
A seguito della richiesta del Consiglio di Stato al comune di Rodi di ulteriore documentazione, i cittadini confinanti con la Roccamare hanno chiesto al Sindaco e al Dirigente del Settore Urbanistica dello stesso comune di partecipare con propri tecnici di fiducia all’approfondimento istruttorio che deve compiere l’amministrazione comunale. Di tale richiesta i cittadini confinanti hanno informato anche la Procura della Repubblica e l’Assessorato all’Urbanistica della Regione Puglia.
Il WWF condivide pienamente tali richieste e si aspetta che il comune di Rodi nel produrre la documentazione richiesta tenga ben presente le motivazioni della sentenza di primo grado del 2008 del Tribunale di Lucera che hanno dettagliatamente illustrato l’illegittimità dell’edificio che è stato realizzato alterando nei documenti progettuali misure di angoli e distanze.

Il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) nominato dal Tribunale architetto Filiberto Lembo, professore presso l’Università di Basilicata e presso il Politecnico di Bari, con l’ausilio di una squadra di topografi autorizzata dallo stesso Tribunale, ha tracciato e picchettato sul terreno il limite della zona edificabile, constatando così che la Roccamare è collocata interamente all’esterno di tale limite in zona G1 – Salvaguardia Costa – assolutamente inedificabile, soggetta a vincolo paesaggistico ed in “Zona franosa I” del Piano di Fabbricazione.
Nella relativa planimetria depositata dal CTU presso la cancelleria del Tribunale di Lucera il tre luglio 2007 tale zona si trova interamente a sinistra della linea di colore rosso (vedere foto n. 1 allegata).
La franosità della zona, osserva ancora il WWF, ben nota fin dagli anni 50, trova una incontestabile conferma nella classificazione PG3 (massima pericolosità di frana) ed R4 (rischio frana molto elevato) attribuita dall’Autorità di Bacino della Puglia alla zona di Rodi al cui centro viene a trovarsi la costruzione Roccamare.

·    n. 1 foto allegata: Planimetria redatta dal CTU del Tribunale di Lucera Prof. Filiberto Lembo

·    n. 2 foto allegata: Fabbricato Roccamare