Ventuno anni dopo torna alla vittoria il Finale Ligure
La squadra finalese è tornata ad alzare al cielo il trofeo, anche per merito dell’indimenticato Antonio D’Onofrio. Viestano puro sangue residente da tre lustri nella ridente cittadina ligure, dove insegna in un Istituto Alberghiero
Chennon, così è ricordato ancora a Vieste, non ha mai abbandonato la sua passione. Grande mezzala e conoscitore di calcio non ha tardato a farsi largo a Finale dove per oltre dieci anni ha allenato le giovanili, per poi passare alla direzione del settore giovanile. Oggi è il direttore sportivo del Finale Ligure, squadra che milita nel campionato di Eccellenza. Giocava con allegria e pensava rapidamente. Dare via la palla prima di venire aggredito, il suo credo. Aveva una mappa del campo impressa nella testa, sapeva come ognuno dei suoi compagni preferiva ricevere il pallone. Grande battuta: lunga e precisa. “Sono felice nell’aver contribuito alla vittoria del Finale. I ragazzi hanno meritato”.
Emozionato al telefono.
Grande Chennon nostalgia del numero 10 l’hanno fatto scomparire?
“queste benedette scuole calcio: sono anni che tutto lo sport, non solo il calcio, ha preso la strada del muscolo e ha quasi abbandonato quella della fantasia. Siccome anche tra i bambini conta solo vincere, oggi i calciatori vengono scelti con la bilancia, un tanto al chilo. Si preferisce il ragazzino muscolare al gracile di talento. E a quell’età, i centimetri fanno la differenza. Poi, se il gracile di talento riesce in qualche modo a sopravvivere alla selezione naturale, saprà difendersi da solo. Certo, è sempre più difficile”.
Cosa consiglieresti a un giovane calciatore, a un aspirante numero 10 e magari ai suoi genitori?
“Augurerei loro la fortuna di incontrare le persone giuste. O forse quella, ancora più importante, di evitare le persone sbagliate”.
Ci associamo, e noi auguriamo di incontrare ai giovani calciatori un Tatonn.
Per la cronaca il Finale Ligure ha battuto il Ligorna per 2 – 0.