Menu Chiudi

Peschici/ Oggi il presidente Vendola incontra gli amministratori

Una ricetta per far ripartire il territorio dopo l’alluvione. A poche settimane dall’avvio della stagione turistica le aree colpite dai nubifragi sono da rimettere in sesto.

 

 Oggi alle 10,30 nell’aula con­siliare Gaetano Azzarone di Peschici è annunciato un incontro tra i vertici della Re­gione Puglia e gli amministratori loca1i e del territorio. Dovrebbero materializzarsi il presidente della giunta regionale (ormai agli sgoccioli del suo mandato) Nichi Ven­dola e due dei suoi assessori ovvero Gu­glielmo Minervini (protezione civile) e Leo Di Gioia (al bilancio). Tutti a fine mandato e tutti con una campagna elettorale alle porte (si vota il prossimo 10 maggio). Tema dell’incontro: fare il punto della situazione sulla ricostruzione post alluvione settembre 2014 che causò due vittime (il giovane 24enne allevatore di Vico del Gargano Antonio Facenna e l’anziano pensionato 72enne Vin­cenzo Blenx di Peschici) e danni – calcolati dalla Regione Puglia attraverso la Prote­zione Civile – ammontanti a 274 milioni di euro. A distanza quindi di sei mesi da quelle tragiche bombe d’acqua che squassarono il territorio garganico ed in particolare quello di Peschici, si torna a parlare di una vicenda dolorosa per l’intero promontorio. Lo si fa a Peschici dove si registrò l’epicentro di quel tornado di acqua e fango che seminò morte e distruzione. Il 13 settembre si materializzò finanche il giovane premier Renzi. Assicurò che «il Gargano è bellissimo, l’ho appena ammirato dall’alto e lo rimetteremo in piedi. Il Gargano non chiuderà per lutto». Sarà interessante sco­prire cosa si diranno amministratori regionali (a due mesi dalla tornata elettorale) e amministratori locali (a sei mesi dalla sciagura). E’ ovvio che tutto verterà sui fondi stanziati per la, ricostruzione. Un tema cosiddet­to caldo dove di solito le visioni tra chi ritiene di aver fatto fino m fondo il proprio dovere (a partire dal go­verno centrale per finire alla Regio­ne) e chi invece ritiene che si poteva fare di più (i sindaci), spesso non coincidono. Renzi quel 13 settembre 2014 assicurò: "Noi faremo la nostra’ parte". «Domenica il presidente Vendola­ è il monito invece del sindaco di Pe­schici Franco Tavaglione. – dovrà spiegarci cosa è stato fatto dopo la procla­mazione dello stato di emergenza da parte del Governo centrale». La riunione – come si può intuire – non si preannuncia affatto "tranquilla". Sulla sciagura indaga la Pro­cura per disastro colposo, omicidio colposo, violazione delle leggi urbanistiche e omis­sione di atti d’ufficio. Il ministro dell’ambiente Galletti 1’11 settembre 2014, appena tornato dalla visita delle zone colpite dall’alluvione di Peschici, stimò in 77 milioni di euro lo stanziamento previsto. Di questi, precisò, 50 milioni ar­riveranno direttamente dalla Regione Pu­glia, che (secondo il ministro) avrebbe un certo margine non utilizzato in progetti di sviluppo, mentre per gli altri 27 milioni, sarà necessario attendere l’Unione Europea. II 16 settembre 2014 la Regione diede notizia – in un comunicato ufficiale – di aver stanziato complessivamente 2milioni e 800mila euro 1 r­milione e 500mila euro ai Consorzi di bonifica del Gargano e di Capitanata e 1 mi­lione 300mila euro per contenere, mitigare il rischio idraulico). Mentre 274 milioni fu invece la stima dei danni calcolata dalla regione Puglia attraverso la Protezione Civile. Come annunciò sei mesi sfa lo stesso assessore Minervini: «Dalla prima stima emerge che le somme necessarie per il sostegno delle spese già sostenute e per ‘le attività urgenti per la prima messa in sicurezza immediata del territorio ammontano complessivamente a circa 65 milioni di euro, le somme neces­sarie per i ripristini delle infrastrutture pubbliche danneggiate e per il ripristino del reticolo Idrografico ammontano a circa 109 milioni di euro, mentre i danni ai privati ed alle attività produttive superano i 100 milioni di euro. Complessivamente si tratta di 274 milioni di euro. La Regione, attraverso la Protezione Civile, è stata celere nel calcolare i danni. Adesso la palla passa al Governo che, ci auguriamo, sia altrettanto veloce per lo stanziamento delle risorse che sono as­solutamente necessarie per mettere in si­curezza e far ripartire l’economia».

Francesco Trotta