La prima seduta del consiglio regionale è per mercoledì della " prossima settimana, ma i cinquanta deputati local cominciano a essere saldati a decorrere da venerdì 3 luglio, cioè a distanza di ventiquattr’ore dalla proclamazione degli eletti da parte dei giudici della corte d’appello di Bari.
Non più tardi di quattro giorni fa la dirigente del servizio contabilità, – Angela Vincenti, dà alle stampe la "determinazione" numero 62 che stabilisce l’impegno di spesa: è pari a 2 milioni 395mila euro. Quattrini che basteranno a pagare gli stipendi degli uomini politici per i prossimi sei mesi. Si tratta di quelle che in burocratese chiamano le indennità di carica e di funzione: le cifre non cambiano rispetto a quelle percepite a partire dal 2013. Un consigliere guadagnerà 11 mila 100 euro lordi al mese (fino al 2012, prima che calasse la mannaia della spending review sulla testa degli amministratori pubblici, l’ingaggio ammontava a 15mila719 euro). I presidenti della giunta e dell’ Assemblea incassano la stessa cifra, 13mila 800 euro, divisi per tre voci: l’indennità di carica vale 7mila euro; quella di funzione, 2mila 700; ci sono poi le "spese di esercizio di mandato",4mila 100 euro netti, che saranno intascati dai cinquanta ospiti dell’emiciclo, nessuno escluso. Per quanto riguarda i vicepresidenti di giunta e Assemblea nonché i cinque assessori-consiglieri, la busta-paga sarà di12mila 600 euro, 1.200 in meno rispetto a quelli dei due comandanti in capo. Ci sono infine i capigruppo, i presidenti delle sette commissioni consiliari e la coppia di segretari d’Aula, che porteranno a casa, sempre mensilmente, 12mila 300 euro. La differenza delle retribuzioni la fanno le cosiddette indennità dì funzione: già sapete che per quelle del governatore e del successore di Onofrio Introna, bisognerà scucire 2mila 700 euro; 1.500 euro in più vanno agli assessori-consiglieri, al numero due dell’ esecutivo e ai due vicepresidenti del Consiglio; un trattamento ancora diverso, le regole del gioco lo riservano a capigruppo, presidenti di commissione, segretari d’Aula e assessori esterni, che non supereranno quota 1.200 euro. Senza dimenticare il "tesoretto" -uguale per tutti, rappresentato delle spese di mandato: 4mila. 100 euro, ricordate? Nel secondo semestre del 2015, per saldarlo dovrà essere tirata fuori un’altra milionata di euro, esattamente 1 milione 230mila. A conti fatti i primi centottanta giorni della decima legislatura costeranno poco meno di 4′ milioni (3 milioni 625milaeuro, per la precisione). Saranno 7 i milioni che dovranno essere sborsati ogni anno per i rappresentanti del popolo. A meno che qualcuno decida di fermare questa giostra, peraltro una delle meno care d’Italia. Prima e subito :" dopo la conclusione della campagna . elettorale, il presidente Michele Emiliano aveva fatto saper di volere suggerire un taglio netto: tutti i consiglieri dovrebbero mettere in tasca non più di 5mila euro, il compenso del sindaco della città metropolitana. Secondo il Movimento 5 Stelle, per iniziare col piede giusto dovrebbe essere bandita l’indennità di funzione. Quella "di carica", invece, potrebbe essere ridotta a 5mila euro (circa 2mila 600 netti); quanto al rimborso spese, non andrebbe oltre i3mila euro ( 1.100 in meno di quello concesso ai parlamentari del Tacco). Queste proposte, una dietro l’altra, saranno allineate nella prima legge a cui lavorano i pentastellati. La cartina di tornasole sarà «la prova del voto», come la definiscono i seguaci di Beppe Grillo.
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