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Reporter della Tua Città/ È MORTO IL CAV. ANTONIO BUA

Ieri alle 16:00 presso la Chiesa S. Sacramento si sono tenuti i funerali del Cavaliere Antonio Bua, classe 1928.
Probabile che a molti di Voi questo nome dica poco. Troppo spesso accade che la storia di un anziano, che da anni vive serenamente la vecchiaia, cada in un dimenticatoio. Accade anche dopo una vita di lavoro e meriti, che possono valere il titolo di Cavaliere.
Titolo con il quale Lui amava firmarsi, anteponendo la sigla Cav. al proprio nome.
In un primo momento questa sua “vanità” mi faceva sorridere, poi capii che era dettata dalla consapevolezza che non c’è nulla di più importante di essere fieri della propria onestà e della propria dedizione al lavoro, pertanto un’onorificenza conseguita per tali motivi vale più di un carro d’oro e non può che essere motivo di vanto.
Io l’ho conosciuto nell’ultima fase della sua vita e mi accingo a scrivere qualche riga, non per ripercorre la sua biografia, ma per raccontare un episodio della sua vita a chi non lo conosce. Lui voleva raccontarlo all’Italia intera, attraverso la trasmissione La Vita in Diretta, anche perché voleva ritrovare gli altri protagonisti di quella vicenda, ma cadde preda di approfittatori, che usarono questo suo desiderio per estorcergli denaro, con la falsa promessa di una partecipazione alla trasmissione. Io non potrò raccontarla all’Italia intera, ma almeno ai suoi concittadini posso farlo.
“È una storia che risale a più di 30 anni fa, era l’epoca in cui non c’erano i cellulari e nemmeno previsioni meteorologiche in tempo reale. Erano gli anni 80 e stare diversi giorni senza dare notizie di se ai propri cari era la norma. Così accadde che due coppie di turisti, poco più che ventenni, partirono dalle tremiti verso Pianosa, con una piccola imbarcazione, per fare un po’ di campeggio selvaggio.
Con l’incoscienza tipica della loro giovane età si avviarono senza avvisare chicchessia.
Poi ebbero un’avaria e furono anche sorpresi dal maltempo. Per giorni rimasero in balia delle onde in acque internazionale. Nessuno sapeva, nessuno li cercava. Il nostro Antonio, vecchio lupo di mare, stava tornando a casa con il suo peschereccio, logorato da una lunga battuta di pesca e con il mare grosso, quando ad un certo punto vede una piccola macchiolina sul radar. Cosa era quel piccolo punto a miglia di distanza? Poteva sicuramente disinteressarsene, ma lì scattò lo scrupolo e l’istinto di un uomo con la “schiena dritta”, che nonostante il cattivo tempo e la stanchezza per i parecchi giorni di mare, inverti la rotta!
Decise di percorrere parecchie miglia in più, forse per nulla, poteva essere qualsiasi cosa, ma doveva verificare che quella piccola macchiolina sul radar non fosse qualcuno in difficoltà.
Salvo la vita a quattro persone, ormai allo stremo, disidratate ed in stato confusionale”.

Pasquale Parisi