Finisce nella giornata dello scorso 2 marzo la complessa e assurda vicenda conosciuta come: “Falso Ctu – Porto turistico di Vieste”. Infatti, dopo una breve camera di consiglio il Giudice del Tribunale Penale di Lecce ha accolto la richiesta di patteggiamento concordata tra i due imputati e la Procura della Repubblica.
“Condannati”, quindi, gli imputati a quasi due anni di detenzione con il beneficio della sospensione della pena, circa 10.000,00 euro tra rimborso spese legali e offerta risarcitoria per ogni parte civile costituita e circa duemila euro di multa.
Questi i termini del patteggiamento che scrivono la parola fine all’incredibile vicenda che provocò a Vieste un vero e proprio terremoto politico nell’estate del 2012 – culminato poi con l’azzeramento del CdA della società pubblica Aurora Porto Turistico di Vieste SpA.
Dopo gli arresti dei due imputati, eseguiti nel novembre del 2012, successe di tutto e di più: dimissioni poi ritirate dell’assessore Raffaele Zaffarano e quelle invece irrevocabili rese del consigliere delegato al porto turistico Franco Notarangelo, le contestuali dimissioni dei due consiglieri del CdA della società Aurora Porto Turistico di Vieste che hanno procurato la decadenza del sottoscritto da Presidente della stessa società e un vergognoso “processo” politico e mediatico nei miei confronti celebrato dai soliti e noti ipocriti, utili idioti e servi sciocchi di chi rappresentava in quel periodo il potere politico locale.
Peccato, è evidente che con il patteggiamento il “pubblico” non saprà mai come sono andate davvero le cose, al netto ovviamente dei protagonisti e delle numerose comparse che comunque hanno direttamente esercitato un ruolo nella vicenda.
Resta da questa triste storiaccia un solo insegnamento: è necessario assumere sempre consapevolezza, comportarsi ed agire nel rispetto rigoroso della legge e scegliere di stare alla larga da certa gentaglia, altrimenti, si rischia seriamente di rimanere coinvolti in subdoli e osceni meccanismi.
Saverio Prencipe