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Fazzini-Giuliani Vieste/ Prima esperienza Scuola – Lavoro: un testamento ai giovani

Alla fine di questo bellissimo percorso, che ci ha segnati nel profondo e portati ad un piccolo traguardo personale, ci sentiamo in dovere di ringraziare tutte le persone che si sono affiancate a noi, tutta la redazione di OndaRadio in primis il direttore, ninì delli Santi, che con molta pazienza e tranquillità ci ha dato più di qualunque cosa potevamo auspicare, insegnamenti sinceri e libertà di scrivere, più utili di qualsiasi altra teoria scritta sui libri. La potremo definire “autoeducazione”, che porta piccoli miglioramenti articolo dopo articolo e intervista dopo intervista, facendoci scoprire la vera forza di uno strumento di comunicazione. Dopotutto come dice anche ninì:-“Il giornalista si impara facendolo”.
Abbiamo potuto constatare di come le piccole emittenti locali siano diventate l’ultimo baluardo dell’informazione(perché esse sono “costrette” a raccontare i fatti reali, per quello che sono, senza nessuna interpretazione). Abbiamo anche imparato a individuare e a captare i vari tipi di linguaggi della comunicazione. In ambito giornalistico il linguaggio è diventato lo specchio della società, un modo di fare informazione e soprattutto comunicazione con alcune regole che impongono una chiarezza e una semplicità, naturalmente tenendo conto del livello medio di istruzione di coloro che andranno a leggere i “media”. Non è affatto semplice scrivere e di certo non è un gioco, dobbiamo per forza contare la responsabilità che chiunque si assume una volta che scrive e firma quel determinato articolo e che seppur in modo esiguo ciò abbia un impatto nella società.
Anche se all’inizio è stata dura, l’orgoglio e la soddisfazione dopo il lavoro di vedere i nostri volti su un giornale e le nostre voci alla radio è stata la gratificazione più grande, vedere crescere i numeri di visitatori degli articoli che abbiamo scritto, ci ha portati a continuare, continuare e continuare. L’imbarazzo di comparire in diretta con la nostra prima intervista su OndaRadio è svanita quasi subito, grazie alla travolgente simpatia e bravura degli amici di Cazzalaranda: Gaetano Simone e Eleonora Mafrolla.
È davvero impossibile immaginare per un estraneo il duro lavoro che c’è dietro anche un solo SPOT pubblicitario e credeteci ne sappiamo qualcosa!!!
Poi ci siamo posti un obiettivo, quello di far rinascere il nostro antico dialetto. I giovani d’oggi non conoscono praticamente nulla della nostra lingua e delle nostre tradizioni,colpevoli di aver semplicemente riadattato il dialetto ad un italiano corrente, infatti lo abbiamo constatato nel nostro piccolo gioco radiofonico intervistando i ragazzi della Scuola Superiore: Fazzini – Giuliani.
Abbiamo deciso di aprire una rubrica, per promuovere la “Riscoperta del dialetto”, dove sono inseriti ogni volta nuove-antiche terminologie dialettali, provenienti dal vocabolario intitolato Dialetti Garganici: dizionario etimologico di voci proprie del dialetto viestano.
Successivamente dopo una tranquilla passeggiata tra le vie più belle del nostro paese ci siamo armati di fotocamera e abbiamo catturato gli aspetti più particolari e piccanti che richiedevano per forza la stesura della loro storia. È stata così che è nata quest’altra nuova rubrica dal titolo Parole e immagini: cosa ci dicono le foto? Quest’ultima avente l’obiettivo di dare parole alle immagini e alle immagini delle parole.
Possiamo di certo affermare che grazie a questa prima esperienza in ambito lavorativo abbiamo toccato con mano le varie tecniche e meccanismi tra lavoratore e datore di lavoro. Abbiamo compreso come il lavoro riesca a realizzare l’uomo nella propria personalità e nel suo progetto di vita, gratificandolo di tutti i sacrifici. Il lavoro non è semplicemente lavoro ma è un “diritto-dovere” di ogni cittadino, sancito anche dalla nostra Carta Costituzionale nell’Articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto…”. Al contempo lo stesso articolo cristallizza il lavoro come un dovere di scegliere e svolgere un’attività o una funzione concorrendo così a un processo materiale e spirituale della società, secondo le proprie possibilità, ecco perché ognuno di noi (con particolare riferimento ai miei coetanei) è chiamato all’individuazione delle opportunità esistenti e a trasformarle in risorse per produrre ricchezza e di conseguenza posti di lavoro.

Siamo così ricchi di risorse nel Gargano, basti pensare all’enorme patrimonio culturale, artistico e turistico che abbiamo ereditato! Siamo arrivati ad un punto dove la nostra collaborazione è doverosa se vogliamo dare una svolta alla nostra vita e quindi uscire dalla “prigione” che il sistema ci ha costruito intorno, sia nell’individuazione delle risorse esistenti nel nostro territorio, ma soprattutto nell’inventare i modi per sfruttarle. In altre parole il lavoro dovremmo crearcelo più che ricercarlo.
In conclusione desideriamo ringraziare anzitutto le nostre due professoresse: la prof.ssa Carosielli e la prof.ssa delli Santi e ricordare tutto lo staff di OndaRadio che ci ha aiutato con suggerimenti e osservazioni in questa favolosa prima esperienza lavorativa e senza il quale nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile, a loro va tutta la nostra gratitudine. Non vediamo l’ora di ripetere questa esperienza il prossimo anno tutti insieme, ponendoci nuovi obiettivi e puntando sempre più in alto!!!

Classe 3°A Liceo Scientifico
Alessia Campaniello