«Non è ammissibile che a finire nelle spire dei vuoti normativi sia un settore in crescita e, con esso, quanti intendono cominciare a misurarsi in questo campo». A suonare la sveglia alla Regione è il senatore del gruppo Misto Dario Stefàno, chiedendo che il governo Emiliano «si attivi immediatamente avocando a sé la possibilità di istruire le pratiche per l’avvio degli agriturismi». Tutto nasce dal «pasticcio» normativo in base al quale le autorizzazioni per l’avvio delle aziende agricole, con tanto di iscrizione nell’apposito Registro, devono essere varate dalle Province, alle quali una delibera di giunta del 2014 ha demandato le competenze sebbene, com’è noto, gli uffici delle Province siano fermi da tempo a causa del «buco» nel passaggio di consegne lasciato dalla riforma Delrio. Sul caso si è pronunciato l’Ordine degli Agronomi di Lecce, lanciando l’allarme alle istituzioni per la possibile paralisi di un settore in forte espansione in Puglia. “Non possiamo nasconderlo: questa situazione incresciosa – sostiene Stefàno – è figlia delle modifiche sugli assetti e sulle funzioni delle amministrazioni provinciali previste dalla riforma degli enti locali, la cosiddetta riforma Delrio, che hanno creato una serie di malintesi rispetto alle competenze in capo a ciascun livello amministrativo. Alcune competenze sottratte alle Province stanno facendo andare in tilt i Comuni, già vessati dai blocchi delle assunzioni che penalizzano gli organici, e questa è una di quelle. Se è vero che la riforma ha creato dei vuoti incredibili – aggiunge è anche vero che non si può assistere all’inerzia delle Regioni. Non possiamo accettare che a pagare il prezzo alto, come al solito, siano i cittadini e chi ha voglia di intraprendere un’attività». Va tra l’altro ricordato, spiega Stefano, che «è attiva una misura del Piano di Sviluppo Rurale specifica per questo settore e il rischio è che venga penalizzato il territorio della provincia di Lecce». È «tutta colpa della Giunta Regionale, ho esposto il problema più di due mesi fa – aggiunge Andrea Caroppo, capogruppo di FI alla Regione – ma nessuno si è mosso. Eppure basterebbe revocare la Delibera di Giunta 1399/2014 e far svolgere l’istruttoria agli ispettorati all’agricoltura». Per i cittadini e gli imprenditori pugliesi «è divenuto impossibile iscriversi all’albo degli agriturismi: la competenza, infatti, è del Comuni ma la Regione ne ha demandato l’istruttoria alle Province nel frattempo svuotate di competenze e personale; le pratiche finiscono così su un binario morto. Per questo già a febbraio avevo presentato un’interrogazione alla quale l’assessore all’agricoltura ad oggi non ha nemmeno ritenuto di rispondere, nonostante si tratti di una questione cruciale per lo sviluppo e l’occupazione». Eppure la soluzione, secondo Caroppo, è a portata di mano: «revocare la delibera di Giunta Regionale 1399 del 2014 e demandare lo svolgimento dell’istruttoria agli ispettorati provinciali all’agricoltura, articolazioni regionale prossime al territorio e al richiedente, che possono facilmente interagire coi comuni. Qualcuno dalle parti di Emiliano pensa di ascoltare – conclude Caroppo – o coloro che in Puglia desiderano diventare operatori agrituristici devono attendere altri mesi o anni?».
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