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Puglia/ La Giunta prepara il testo unico della legalità. Norme per tutelare appalti e ambiente.

Il lavoro di Stefano Fumarulo, il dirigente regionale scomparso due mesi fa a 38 anni, riprenderà da dove si è interrotto. Dall’idea di predisporre un testo unico della legalità, in cui raccogliere tutte le norme con cui la Regione può opporsi al crimine organizzato e al malaffare negli appalti, nell’agricoltura e nell’ambiente. Fumarulo è stato per oltre un decennio uno dei collaboratori più stretti del presidente Michele Emiliano. Con lui, già ai tempi del Comune di Bari, ha «inventato» il metodo dell’antimafia sociale, un sistema di lotta al crimine basato su strumenti alternativi alla repressione. Un approccio che Fumarolo ha portato anche in Regione con risultati eccezionali, a partire dallo sgombero del Ghetto di Rignano Garganico. Risultati difficilmente replicabili, oggi, visto che un profilo come quello di Fumatulo semplicemente non esiste: tanto che la guida della Sezione Sicurezza del cittadino, quella affidata al giovane barese, è stata affidata ad interim al segretario generale della presidenza Roberto Venneri. La nuova strategia, che verrà varata domani in giunta, mira dunque a costituire un gruppo di lavoro che si occuperà di proseguire nel lavoro di Fumarulo. L’idea è dunque il testo unico, nel quale dovranno confluire le norme in materia di politiche di antimafia sociale a livello regionale e locale: il riutilizzo dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, il contrasto al gioco patologico d’azzardo, il ruolo preventivo degli enti locali. Ma anche la verifica delle procedure che riguardano gli appalti pubblici, il rilascio delle autorizzazioni ambientali o nel settore dell’energia, la vigilanza ambientale e la tutela del paesaggio con i vincoli all’edificazione a seguito di incendi. Della commissione faranno parte i dirigenti regionali delle sezioni interessate con il supporto di Avviso pubblico, l’associazione degli enti locali, che lotta contro la criminalità e la corruzione, con cui Fumarulo a dicembre scorso aveva firmato una convenzione. La delibera che verrà portata in giunta prevede la possibilità di aprire il confronto con la commissione consiliare antimafia, appena costituita: la stessa commissione che ha recentemente commemorato il ruolo e l’impegno sociale di Fumarulo, cui l’Università di Bari ha appena intitolato una delle aule di Scienze politiche insieme a altre personalità eminenti del territorio pugliese.