Si è festeggiato anche a Mattinata per la elezione di Roberto Di Stefano a sindaco di Sesto San Giovanni. Di Stefano infatti per parte di madre (Franca Ciociola) è mattinatese e nel centro garganico ha passato parte di infanzia e giovinezza, trascorrendo lunghi periodi a casa dei nonni Michele Ciociola e Rosa Mantuano. Nell’importante comune del milanese per la prima volta dal dopoguerra il centrodestra proprio grazie a Di Stefano ha vinto le elezioni comunali con un risultato clamoroso. Durante la seconda guerra mondiale Sesto San Giovanni fu soprannominata la «Stalingrado d’Italia» proprio per la forza dei suoi militanti comunisti e ottenne una medaglia d’oro al valore militare per la resistenza degli operai al nazifascismo. Negli anni Cinquanta a Sesto San Giovanni, dove il nonno dell’attuale neo sindaco si trasferì da Mattinata quale sottufficiale della Guardia di Finanza, il Partito Comunista Italiano aveva 16mila iscritti, cioè un abitante su due; il PCI e i partiti di centrosinistra suoi eredi – PdS, DS e PD – avevano sempre vinto le elezioni fino al ballottaggio di domenica 25 giugno, quando ha vinto Roberto Di Stefano; sostenuto da alcune liste civiche e da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. La sindaca uscente di Sesto San Giovanni era del PD: Monica Chittò si era presentata anche per un secondo mandato, ma al primo turno aveva ottenuto soltanto 1.400 voti in più del suo avversario di centrodestra, Roberto Di Stefano. Al ballottaggio Chittò si è fermata al 41,37 per cento, mentre Di Stefano è stato eletto con il 58,63 per cento. “Abbiamo vinto perché abbiamo parlato alla gente, perché non stiamo chiusi nei palazzi”, ha detto il nuovo sindaco. Roberto Di Stefano ha 39 anni ed era vice presidente del consiglio comunale di Sesto San Giovanni, eletto con Forza Italia nel 2007 e poi nel 2012. Ha lavorato come operaio alla Pirelli, si è laureato in Scienze politiche ed è giornalista pubblicista. In seguito ha lavorato nel campo assicurativo.
F.B.