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Ischitella/ Un processo al Visconti (XXVIII parte).

128) Leonardo Ventrella testimone espressamente da detto presidente depone la venuta delle persone da Peschici armate, e travestite da turchi ;le lagnanze dell’Ill.re Marchese per la mancanza della carne ,e che l’ordine del medesimo chiamò il Visconti e l’offerta di questi del castrato.
129) Leonardo Michele d’Errico e 130) Pasquale Paolino(guardiani depongono cioè che il Leonardo che dall’ordine di Gio Batta Visconti si unì col Pasquale Paolino ,col quale contestualmente dicono di essersi conferiti in campagna per prendere gli agnelli dalle rispettive, mantre di Francesco Antonio Ventrella, Saverio Agricola, Felice Caputo, e Gio Batta Visconti e per esso tardi ne preferiscono della mantra di Felice Caputo ,e gli altri tre da quella del Visconti, , il perché più prossimo all’abitato e di averli ll Leonardo portato a macellare colle lagnanze del Visconti ,come si porta in rubrica.)
132) Leonardo Pizzarelli pastore di Gio Batta Visconti depone di aver avuto l’ordine dal suo padrone di mandare il castrato ,e di dire ai guardiani incontrandoli per strada ,che avesse lasciato l’agnello in caso che ne prendevano dalla sua mandria ,cosa che adempì ma non fu eseguita dai guardiani predetti e mandò il castrato in Ischitella.
133) Felice Caputo teste e espressamente de detto Presidente depone di aversi i guardiani presi un agnello dalla sua mandria, ed altri tre da quella di Gio Batta Visconti.,e di esserlo stato pagato dal detto Ill.re Marchese dell’agnello in carlini sei.
135)Francesco Antonio Salvatore testimone espressamente da esso Presidente depone di essere andato d’ordine di Gio Batta Visconti a prendere il castrato dalla sua mantra ,e di averlo condotto in Ischitella e propriamente nel Palazzo Municipale.

Giuseppe Laganella