Menu Chiudi

Monte S.Angelo/ Sulle orme dei Longobardi dal Friuli alla Grotta dell’Angelo

In questi giorni a Cividale del Friuli la rete si incontra per due giornate dedicate agli studi e all’aggiornamento dei progetti messi in campo negli ultimi anni. Presenti tutti i comuni- con proprie delegazioni. Insieme al sindaco di Monte Sant’Angelo, Paolo D’Arienzo, c’era Immacolata Aulisa dell’Università di Bari, e Pasquale- Gatta dell’Ufficio comunicazione e promozione del Comune di Monte Sant’Angelo. «La Rete Italia Langobardorum è per noi un modello che stiamo applicando nella nostra programmazione e progettazione turistico-culturale – commenta il primo cittadino che – aggiunge: «Lavorare insieme, in rete, per essere in grado di pianificare insieme lo sviluppo e la promozione territoriale sia a livello regionale che nazionale e creare sempre più una destinazione turistica internazionale quale volano anche per l’economia. Metteremo in campo tutti gli sforzi per promuovere al meglio le nostre bellezze storiche-artistiche-architettoniche». Il sindaco di Monte Sant’ Angelo ha poi approfittato per annunciare che «l’ufficio Unesco sarà rafforzato attraverso l’azione congiunta con l’Ente Parco azionale del Gargano così da valorizzare e promuovere i due Patrimoni dell’Umanità, le tracce longobarde nel Santuario di San Michele Arcangelo e le faggete vetuste della nostra meravigliosa Foresta Umbra». «I Longobardi in Italia – I luoghi del potere (568-774 d.C.) riconosciuto dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità, è il nome del sito seriale che collega i 7 siti italiani di eredità longobarda: oltre a Monte Sant’Angelo, Cividale del Friuli,Brescia, Castelseprio, Spoleto, Campello sul Clitunno e Benevento. Il riconoscimento è stato bene utilizzato altrove, soprattutto a Brescia. Ora questo appuntamenti in Friuli.