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Monte S.Angelo/ L’Ente parco del Gargano non cede sull’arcipelago diomedeo. Il Comune di Tremiti aveva chiesto la gestione autonoma.

Il Parco non cede sulle Tremiti. L’incontro dell’altro giorno a Roma presso la sede del Ministero dell’Ambiente si è risolto in un nulla di fatto in merito alla doppia richiesta – che resta perciò “in alto mare” – di autonomia (uscita dal Parco e gestione diretta della riserva marina) avanzata dal comune diomedeo. Dinanzi ai dirigenti ministe­riali si sono ritrovate le due delegazioni, quella dell’area protetta rappresentata dal vicepresidente Claudio Costanzucci (che gestisce l’ente insieme all’assessore Pasquale Coccia e al consiglio direttivo formato da Marco Lion, Massimo Mon- teleone, Francesco Riga e Michele Pren- cipe) e dal direttore facente funzione Car­mela Strizzi; e quella tremitese capeg­giata dal sindaco Antonio Fentini, ac­compagnato dagli amministratori comu­nali Ersilia Calabrese e Annalisa Lisci. Sul tavolo del confronto le (presunte) ina­dempienze dell’ente Parco – “accuse in­giuste ed infondate” le ha bollate Co­stanzucci- in merito alle problematiche relative alla gestione della riserva ma­rina. Sul tavolo anche le questioni ri­guardanti lo sminamento dei fondali di Pianosa e l’ampliamento dell’area ma­rina protetta per tenere lontani i pesca­tori di tonni, entrambe richieste targate Comune diomedeo. Sulle presunte ina­dempienze, Costanzucci ha respinto al mittente tutte le accuse, mentre ampie sono state le aperture dell’ente Parco in merito all’ampliamento dell’area marina protetta e allo sminamento dei fondali dell’isola di Pianosa. In merito a que­st’ultimo punto, però è stato fatto pre­sente, che la bonifica sottomarina dell’area, investe più livelli e più figure istituzionali, a partire dal Ministero del­la Difesa, in quanto si tratta di rimuovere residuati bellici depositati sui fondali marini delle Tremiti dai tempi della se­conda guerra mondiale. Non sono man­cati momenti di forte polemica tra le parti, con i dirigenti ministeriali pronti a spegnere ogni scintilla ed a richiamare tutti ad un confronto dai toni pacati. Alle accuse di Fentini di presunte inadem­pienze – “tra ente Parco e Isole Tremiti 28 anni di inutile carteggio” – Costanzucci, da par suo, ha obiettato presentando l’elenco degli interventi realizzati dal Parco a sostegno dell’arcipelago diome­deo, a partire dai campi boe per l’attracco delle barche, alla pulizia dei fondali ma­rini, delle cale e dei litorali, alla pro­mozione dell’AMP attraverso la realiz­zazione, non solo materiale informati- vo/divulgativo, ma anche di corsi per guide subacquee e delle guide per i non vedenti. E’ stato inoltre rimarcato dai vertici dell’area protetta che “nessuno ha allungato il braccio sulle Isole Tremiti”, come asserisce il sindaco Fentini, ma la
gestione delle stesse, compresa la riserva marina, è il frutto di quanto stabilito dalla legge 394/91 e l’ente ha sempre la­vorato per gestirla al meglio”. Infine la sottolineatura essenziale: “I contributi stanziati dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare per la gestione dell’AMP delle Isole Tremiti, ne­gli anni sono stati utilizzati da questo ente – è stata l’assicurazione fornita dal’ Parco del Gargano – esclusivamente per la riserva marina, (il sindaco ignora che sono fondi vincolati). Inoltre il Parco ha utilizzato fondi del bilancio terrestre, per la realizzazione di un centro polifunzio­nale, per l’importo di oltre un milione ¿li euro. Il centro ubicato sull’isola di San Domino è stato dato in comodato al Co­mune e l’amministrazione comunale del­le Tremiti avrebbe dovuto dare in co­modato all’ente Parco dei locali ubicati sull’isola di San Nicola, da adibire a cen­tro visita; ad oggi, nonostante i numerosi solleciti, nessun locale è stato dato all’en­te Parco. Per non parlare del Land Rover – hanno concluso dal Parco – dotato di modulo antincendio da utilizzare per un primo intervento dato in comodato d’uso nel 2001 al Comune. Il mezzo è stato re­cuperato dall’ente Parco, dopo una se­gnalazione, abbandonato su una strada. Viste le pessime condizioni, è stato rot­tamaio con solo 12.000 km”.

 

 

 

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