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Punti di Primo Intervento/ I sindaci di cinque comuni minacciano il ricorso al Tar

Complessivamente, i Punti di Primo Intervento di San Marco in Lamis, Vieste, Vico del Gargano, Monte Sant’Angelo e Torremaggiore registrano ogni anno, 30 mila accessi. La loro chiusura, rappresenterebbe una grave penalizzazione per i cittadini, soprattutto sul Gargano nord. Lo hanno ribadito i sindaci durante un incontro al Comune di San Marco. I primi cittadini hanno chiesto un incontro al direttore generale dell’Asl di Foggia, Piazzolla, per illustrare per illustrare le problematiche provocate dalla chiusura delle strutture sanitarie. Sulla stessa linea i sindacati con Angelo Ricucci e Mario La Vecchia, rispettivamente segretario territoriale e generale della FP CGIL. “Pur sforzandoci di comprendere – si legge – le ragioni per le quali la direttiva della Regione Puglia ha adottato, se ne contesta sia il metodo che il merito. Per ciò che attiene il metodo, registriamo che alla chiusura non si è provveduto alla contestuale apertura di altri servizi alternativi, utili a garantire ai cittadini e utenti un’assistenza territoriale”.
“Nel merito, è appena il caso di far rilevare che il Comune di Vieste, ha quantificato verosimilmente circa 16000 accessi annui, oltre a risultare Comune ‘disagiato’ e a fortissima ‘vocazione turistica’. Mentre per il comune di Vico del Gargano, non ci si può esimere, nel non tenere conto che è un territorio che ha problemi non ci si può esimere, nel non tenere conto che è un territorio che ha problemi gravissimi di viabilità, oltre anch’esso interessato dalle tante presenze turistiche. Il nostro giudizio politico-sindacale su questo tipo di operazione e molto critico. E’ da tempo che assistiamo a chiusure e mancate conversioni, oltre a potenziamenti di assistenza territoriale per le quali non è stato mai dato seguito”.“Ai nostri occhi – concludono -, appare solo ed esclusivamente una mera operazione ragionieristica fetta di ulteriori tagli senza aver predisposto in maniera contestuale l’attivazione di ulteriori servizi per i cittadini e utenti dei centri periferici della Capitanata. Valuteremo nei prossimi giorni, eventuali iniziative con giornate di mobilitazione e manifestazioni di interesse”.
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