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Un processo al Visconti il 1758 a Ischitella (95° parte).

eseguito il catasto per avere la libertà di caricare le loro partite come meglio si è piaciuto ,non sono mai state intese le premure dei poveri cittadini ,e così che essendo venuto nel mese di Novembre dell’anno 1757 in quella predetta terra l’Ill.re Marchese di Giuliano figlio dell’odierno illustre Principe della medesima ;io con varie altre persone determinammo di far capo da detto Ill.re Marchese per ottenere che si fosse riavuto il catasto ,e poco tempo dopo della lui venuta mi unii con un’altra quarantina di persone mie paesane ed in una mattina di giorno festivo ,che non mi ricordo di preciso per la lunghezza di tempo aspettammo che il medesimo fosse uscito dalla chiesa sotto il titolo di San Michele ove rasi conferito per ascoltare la S. messa ,nel qual Atto tutti uniti lo pregammo a volersi compiacere d’impegnarci a far vivere a catasto ed esso ill.re Marchese sentite tali mie premure fece atto colla mano di volersi consolare ,onde ciascuno di noi se ne andò via per fatti suoi ,ma non perciò si è veduto alcun esito di tali promesse ,atteso tuttavia si vive colla tassa volgarmente detta a battaglione ,nella quale vengono sempre gravati i poveri ed altro io so, ed è la verità di causa,
Inteso dai consiglieri per quanto da me si è deposto lo può anche deporre Francesco Sanzarella, Pasquale de angelis, Francesco di Monte, Berardino Fontanarosa, Francesco de Angelis ,Michele de angelis e altri.
Per segno di croce . Dell’Acqua Presidente.

Giuseppe Laganella.