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Un processo al Visconti a ischitella nel 1758 (125° e 126° parte).

 

Un processo al Visconti a ischitella nel 1758 (215° parte).

intesi così che in questa predetta Università andava anche in attrasso con detta regia Corte ed infatti verso il mese di Febbraio di detto anno venne qui un altro Commissario della Percettoria di Lucera per farne l’esazione ; ed arrestò il Sindaco Gio Batta Visconti e mi sovviene ,che stando io sopra al palazzo baronale dell’Ill.re Marchese di Giuliano essendo stato pregato per parte di Gio Batta Visconti a fargli il piacere di improntargli detti cento ducati per potersi pagare l’attrasso alla regia Camera e farne andare al Commissario non ripugnò di farlo e furono incamerati ducati 120 alla mia presenza e recati dal cameriere di detto Ill.re Marchese Domenico Imparati al commissario predetto in casa di sua residenza. E continuando ad andare in attrasso questa Università coi pagamenti di detta regia corte verso la metà o verso la fine di Agosto di detto presente passato anno 1758 che non mi ricordo precisamente per la lunghezza del tempo capitò un altro Commissario della Percettoria di Lucera per riscuotere detto attrasso e seppi che il predetto Sindaco Gio Batta Visconti per timore di essere nuovamente carcerato si andò a rifugiare nel Convento dei Pii Osservanti sotto il titolo di San Francesco sito fuori l’abitato di questa predetta terra ove essendomi io conferito per i miei affari ove si era già rifugiato Gio Batta Visconti col quale avevo cominciato a discorrere sul particolare dell’attrasso predetto mi disse che egli non potendo rimediare aveva pensato di andarsene via là giungendo gli altri cittadini benestanti nei guai perché il Commissario avrebbe i medesimi costretti a pagare detto attrasso e sebbene io l’avessi esasperato a non doverlo eseguire ,perché non stava ben fatto pure la mattina appresso intesi dire che il Gio Batta Visconti si era partito da questa terra senza sapere ove se n’era andato e si dovette rimediare al pagamento dell’attrasso predetto dal capo eletto M.co Girolamo d’Avolio il quale si era addossata l’amministrazione di questa Università in assenza di detto Visconti ,né altro io so ed è la verità di causa conosciuta.

Inteso dai costituiti detto Sig.re che l’attrasso nei pagamenti colla regia Corte è fatto pubblico in questa sede e perciò da ogni prima della medesima si può dedurre a quello che mi disse Gio Batta Visconti nel Convento dei pii Osservanti non vi era tra l’altro altra presenza con noi.

Gio Leonardo Ventrella ha deposto come sopra.

Dell’Acqua Presidente .

 

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Per grazia di re Carlo i sia di Sicilia che di Gerusalemme.

Don Antonio Belli milite regio consiliare Presidente della Regia Camera e Gentile Governatore della Mensa Regia Dogana di Puglia e Doganella di Abruzzo e di altro per S.M. Speciale deputato.

Per cosa molto importante al regio servizio si tiene da noi bisogno da qui dietro annotate persone di questa terra d’Ischitella che però col qualoro dicemmo che ed ordinammo subito posar si debbano personalmente conferire davanti a noi in casa di mia residenza sita in questa suddetta terra poiché saremo informati ci occorre sapere per del regio servizio saranno sbrigate uno si esegua per quanto si tiene anche la grazia regia sotto pena d’once d’oro 25 del regio fisco di questo d’Ischitella.

Lì 7/2/1759   Saverio dell’Acqua Presidente della Regia Dogana di Foggia.

Giuseppe Laganella.