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Ischitella/ Una deduzioni fuochi dal 1640 (2° e 3° parte)

Era sessaguenario il che è vero .

Ancora provare che come Jacovo de Monte del quidam Giovanni(numerato) al N° 406 minore prima e al tempo dell’ultima numerazione aveva abitato unitamente con Matteo di Monte e Lena di Monte infrascritti in uno stesso guscio a pane e vino ed a una mensa comunemente il quale non possedeva altro che la casa che abitava con detti fratelli ,sopra la quale aveva il peso del prezzo di detta casa che se avesse voluto affittare non si sarebbe affittata a meno di carlini dieci ed detto Jacobo subito dopo la numerazione non aveva lasciato altro che la terza parte di detta casa la quale sua rata non poteva valere da 10 a 15 carlini circa il che è in evidenza.

Così come si vuole provare che Anzelmo d’Ambrosio del quidam Colantonio numerato al n° 442 al tempo dell’ultima numerazione era morto il quale non lasciò altro che una casella dove abitava o se l’avesse dovuta affittare se ne sarebbero ricavati carlini 5 l’anno e ancora poco di servizi e ancora poco territorio dove vi sono circa dieci alberi di fico senza che rendessero cosa alcuna e quelle robbe stanno in potere di Gentila sua figlia ed il detto Anzelmo aveva un figlio chiamato Antonio che per non poter vivere-continua.

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Il quale nell’anno 1658 in circa venne in Ischitella e Vittoria Milone sua moglie che diede servizi ad altri per poco tempo dopo se ne partì subito e se ne ritornò in detta a due passi ,dove ha abitato domiciliato in censimento odierno insieme con la sua famiglia come cittadino pur errando in detta terra ed ha posseduto né possiede cosa alcuna ,né mai ha pagato per potere stare in luogo il che dovuto di regola.

Così pure come il clerico Pietro Fino a Francesco numerato al n° 433 è nativo della terra di Cagnano ed Angelo suo fratello e Domenica sua madre nell’anno 1658 in circa era erano venuti a vedere una loro sorella chiamata Cornelia d’Anello sorella di detta Beatrice cui stettero pochissimo tempo e dopo subito ritornarono a Cagnano, il loro parente dove il detto clerico fattosi sacerdote se ne morì e si bene vi è rimasto detto Angelo ad ogni modo in tempo continuamente dove ha abitato e abita con detta Beatrice sua moglie in detta terra di Cagnano dove possiedono molti beni immobili ed è trattato ,come cittadino non gravando nei pesi di detta terra ed in Ischitella non ha posseduto in parte cosa alcuna né vi ci hanno pagato-Continua.

Giuseppe Laganella