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Vieste/ Custodiva arsenale, ex vigilante condannato a tre anni e sei mesi. Ci sono voluti 4 processi.

Al quarto processo è arrivata la con­danna… giusta – 3 anni e 6 mesi – per l’ex vigilante di Vieste Matteo Dies di 47 anni, arrestato il 20 giugno 2015 dalla Polizia quale custode di un arsenale. La corte d’appello di Bari ha inflitto all’imputato da tempo a piede libero 3 anni e 6 mesi, ossia la condanna che l’avvocato Paolo D’Ambrosio aveva chiesto di patteggiare nel corso delle indagini, scon­trandosi però con il «no» della Procura che la ri­tenne troppo lieve. Ma i 5 anni inflitti inizialmente in primo e secondo grado a Dies una volta scontati del terzo della pena previsto dal patteggiamento – obiettava in Cassazione l’avv. D’Ambrosio e i giudici furono d’accordo – comportano proprio una pena di 3 anni e 6 mesi, ossia quella proposta dalla difesa. Il 20 giugno 2015 i poliziotti per­quisirono a Vieste in via Dante un appartamento in uso a Dies che fu così arrestato in flagranza dopo il rinvenimento di un arsenale: 6 fu­cili, 1 carabina, 6 pistole, munizio­ni anche per mitra Kalashnikov: in una teca c’era anche un pitone reale. Il prosieguo delle indagini sfociò il primo ago­sto 2015 nell’arresto di Marco Raduano, ritenuto il capo di uno dei due clan coinvolti nella guerra di mala viestana che ha contato dal 2015 ad oggi una quindicina di agguati con morti ammazzati e mi­racolati, sul presupposto che l’arsenale fosse suo e Dies l’insospettabile che lo nascondeva. Raduano fu assolto in appello a Bari (in primo grado gli furono inflitti 6 anni) e scarcerato: l’assoluzione divenne definitiva, il presunto boss è di nuovo in cella dall’agosto 2018 per traffico di droga aggravato dalla mafiosità e armi. Quanto a Dies, scontata la sua responsabilità visto che le armi erano in locali nella sua disponibilità, i processi hanno ruotato sull’entità della pena. L’avv. D’Ambrosio propose il patteggiamento: partì da una pena di 2 anni e 6 mesi sino ad arrivare a proporre una condanna a 3 anni e 6 mesi, ma sempre ot­tenendo il «no» della Procura che riteneva la pena troppo bassa a fronte della gravità dei fatti. In primo grado, sentenza del Tribunale di Foggia del 26 febbraio 2016, Dies fu condannato a 5 anni per detenzione illegale di armi e munizioni; sentenza confermata dalla corte d’appello di Bari il 6 febbraio 2017. Il difensore dell’ex vigilante ricorse in Cassazione, la­mentando che la condanna a 5 an­ni inflitta equivaleva alla proposta di 3 anni e 6 mesi se fosse stato riconosciuto l’abbattimento di un terzo previsto dal patteggiamento; la Suprema Corte il 10 maggio 2018 accolse la tesi difensiva, annullando con rinvio la sentenza d’ap­pello e ordinando la celebrazione di un nuovo pro­cesso di secondo grado. Che si è ora concluso a Bari con la condanna del custode delle armi a 3 anni e 6 mesi: per questa vicenda Dies ha scontato oltre due anni di carcerazione preventiva tra carcere e do­miciliari, che furono revocati nel luglio del 2017.

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