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Puglia/ Piano di Sviluppo Rurale, ultimi in Italia: addio fondi per l’agricoltura

Piano di Sviluppo Rurale, siamo alle solite: Regione Pug­lia ultima in Italia per l’avanza­mento della spesa del PSR 2014-2020, secondo i dati forni­ti dalla Rete rurale nazionale, fermo al 19,60%, con il rischio – divenuto ormai quasi certez­za – di perdere i fondi comuni­tari per lo sviluppo rurale, denuncia Coldiretti Puglia. E ve­niamo al dunque. “La Puglia è la peggiore in Italia nella spe­sa dei fondi del PSR e lo sce­nario a tinte fosche è anche più grave perché finora la Re­gione Puglia ha evitato il disi­mpegno (n+3) grazie esclusiv­amente alle misure a superfi­cie, mentre è risibile la spesa sulle misure strutturali, lega­ta tra l’altro al trascinamento del PSR 2007/2013. Per evitare il disimpegno automatico delle risorse del PSR al 31 dicembre 2019, l’Assessorato regionale all’Agricoltura dovrebbe spen­dere 176 milioni di euro nei prossimi mesi, impresa ardua, soprattutto se si continua di questo passo, con l’Assessore regionale che guarda il dito che indica la luna”, è la denuncia di Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia. Infatti, dopo la paralisi provocata dai ricor­si al TAR, fioccano adesso le esclusioni delle imprese dalla graduatoria del bando del PSR per gli investimenti a causa di DURC e documenti bancari. “E’ l’ennesima beffa ai danni deg­li agricoltori che aspettano dal 2016 un sostegno agli investi­menti che, ad 1 anno dalla chiu­sura del PSR, non si concretiz­za, aggiunge il presidente Mu­raglia. Come se non bastassero i criteri per cui si sono moltipli­cati ricorsi e ricorrenti avver­so un bando datato 2017, oggi per DURC negativi per disal­lineamento o mancato aggior­namento dei dati, anche per bancabilità e cantierabilità le aziende sono escluse dalla graduatoria, senza contare che molti agricoltori hanno già ini­ziato ad investire a spese pro­prie, aspettando Godot”. E il peggio deve ancora ar­rivare. “E’ una sconfitta per le speranze degli agricoltori pug­liesi – insiste il presidente Mu­raglia – che perdono opportu­nità strategiche per lo svilup­po in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazi­one e la sostenibilità ambien­tale, in una regione dove mag­giore è il bisogno occupazio­nale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani all’estero”. Le priorità per il mondo agri­colo pugliese sono gli inves­timenti e il futuro dei giovani – denuncia ancora Coldiret­ti Puglia – e risposte serie da dare agli imprenditori agricoli che vivono il dramma della Xylella, schiacciati dal peso del­la burocrazia. Neppure con il PSR l’Assessore regionale Di Gioia – aggiunge il presiden­te Muraglia – è riuscito ad ai­utare gli olivicoltori dell’area infetta dalla maledetta Xylella, con 536 aziende finanziabi­li con il bando per la ricosti­tuzione del patrimonio olivico­lo che, dopo mesi di istrutto­ria, non hanno ricevuto anco­ra 1 euro di sostegno per cavil­li, incroci con multe elevate dai Carabinieri Forestali e ogni al­tro intoppo burocratico, di cui in Puglia ormai facciamo col­lezione. Tutto serve a non fare. Ancora al palo la misura 4.1C per gli investimenti delle im­prese olivicole dell’area infet­ta per il funzionamento a sing­hiozzo del portale e sofismi bu­rocratici e il bando per le strut­ture di trasformazione, frantoi cooperativi, aziendali e indus­triali, altri 50 milioni di euro tuttora inutilizzati”. “Oltre alla scure della Corte dei Con­ti sull’avanzamento della spesa del PSR Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3% – con­clude il presidente Muraglia – secondo i dati della Rete Ru­rale Nazionale è stato speso solo l’11,6% delle risorse utili ad evitare il disimpegno auto­matico”.

Antonio De Luigi