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La dialisi anche in albergo così i malati vanno in vacanza. Progetto pilota in Salento. Si comincia in un hotel di Gallipoli

Parte dal Salento il progetto pilota della teledialisi in hotel. Il «primo in Puglia e in Italia nel suo genere». Invece che andare nel centro ospedaliero più vicino al luogo di villeggiatura, il turista che deve sottoporsi a dialisi trove­rà nella struttura che lo ospita tut­to il necessario per eseguire il trattamento «in sicurezza e in pieno comfort». Ciascun pazien­te, dopo un breve ed opportuno addestramento assieme a chi lo assiste, prima di partire, ritrova direttamente in albergo, oltre alla apparecchiatura per dialisi, una poltrona connessa da remoto con una centrale operativa dotata di un tablet, una telecamera e dei di­spositivi per il monitoraggio dei principali parametri sanitari. Grazie ad un apposito collega­mento audio-video, tutti gli attori interessati entrano in relazione tra loro: paziente, specialista, in­fermiere, medico di famiglia. Una piccola rivoluzione. Per il momento il servizio sarà disponibile, a partire dai prossimi giorni, dopo un breve periodo di rodaggio, nell’hotel Le Sirene di Gallipoli che ha aderito subito al­l’iniziativa. Ma l’Università di Bari, che in questa fase si avvale della collaborazione del Comune di Gallipoli, degli ospedali Sacro Cuore di Gesù e Vito Fazzi di Lec­ce e prevede il coinvolgimento di operatori alberghieri e associa­zioni di professionisti locali, con­ta di «allargare il progetto e di ri­peterlo nei prossimi anni». A dir­lo è il preside della Scuola di Medicina e presidente della Fondazione italiana Rene, Loreto Gesualdo. Intanto, domani arriva in al­bergo la prima delle tre poltrone sottoposte a sperimentazione dalla Scuola di Medicina dell’Ate­neo barese. Obiettivo, «erogare – spiega Gesualdo – con una inizia­tiva unica nel suo genere e forse tra le prime a livello nazionale, un servizio assistenziale efficiente, ma soprattutto con alti standard qualitativi, migliorando la qualità della vita dei pazienti nefropatici». Ciascuna poltrona – il cui co­sto, si aggira sui 5mila euro – è praticamente un concentrato di alta tecnologia. «L’utilizzo della piattaforma – spiega Rosario Polizzi, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico per l’Alta For­mazione – porta l’assistenza nei luoghi di vacanza, consente la consultazione tra specialisti lon­tani, favorisce la condivisione delle conoscenze e dei protocolli diagnostico-terapeutici». L’idea, condivisa da Gesualdo e dal rettore, Antonio Uricchio, dal sindaco Stefano Minerva e dal presidente della Commissione Sanità del Comune, Vincenzo Pi­ra, si sviluppa nell’ambito di un programma più ampio promosso da Polizzi per inserire Gallipoli in un progetto organico di alta for­mazione, anche alla luce della ne­cessità di integrare sempre me­glio ospedale e territorio per de­congestionare le strutture ospe­daliere che, tra l’altro, nel periodo estivo, aumentano il fabbisogno.

 

Lucia del Vecchio

corrieremezzogiorno