Gianni Altomare è stato lo storico dj-animatore della primissima Radio Vieste1. Partito dalla Confcommercio Vieste per approdare alla Garda Veneto/ Federalberghi.
Non illuderti dopo questo articolo ti tocca radunare il resto della ciurma e offrire (una volta tanto) almeno una pizza. Tu che puoi. La scelta della foto è voluta, in onore degi irripetibili anni…..
Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro del direttore di Federalberghi Carda Veneto Giovanni Altomare che ha lasciato lasciato l’incarico per andare in pensione dopo 35 anni trascorsi nel settore, di cui 27 alla guida dell’associazione degli albergatori gardesani (oggi formata da circa quattrocento soci) e i primi a Vieste, suo paese d’origine all’interno del mandamento del Gargano di Confcommercio.Tre decenni di cambiamenti in cui il turismo si è modificato e il lago di Garda, con 25 milioni di presenze di cui oltre 13 sulla sponda veneta, è diventato la terza destinatone turistica d’Italia. Il consiglio direttivo di Federalberghi Garda Veneto non ha ancora trovato un nuovo direttore e per ora la carica sarà assunta ad interim dal presidente dell’associazione Ivan De Beni. Ieri Altomare ha inviato un messaggio di commiato a tutti i soci e ringraziato colleghi e collaboratori che lo hanno accompagnato in questi anni. “Intensi e impegnativi, un’esperienza così coinvolgente da confondersi con la mia vita privata, ma le soddisfazioni avute ripagano di tutto”. spiega. “Ho seguito le vicende ai centinaia di aziende alberghiere, la crescita del turismo gardesano, ho goduto di un osservatorio privilegiato fatto di contatti quotidiani con soci istituzioni, amministratori locali, colleghi di altre associazioni di albergatori di tutta Italia, che mi hanno arricchito dal punto di vista umano e professionale. Oggi – prosegue – la nostra realtà associativa gode di considerazione e ascolto sia in campo locale che regionale e nazionale, e questo è un buon viatico per futuri successi organizzativi e delle imprese associate”. Altomare ricorda i sette presidenti che si sono susseguiti durante la sua direzione: Enrico Kafmann, Giuseppe Lorenzini (che siglò l’accordo dell’associazione, allora Ugav-unione gardesana albergatori veronesi, con Confcommercio Verona), Antonio Pasotti, Giorgio Cunsolini, Corrado Bertoncelli, Marco Luccherini fino all’attuale presidente Ivan De Beni. Tra le sfide affrontate cita la costituzione della società Ugav Servizi srl attraverso cui l’associazione eroga i servizi ai soci come il centro paghe e del personale, la fondazione dell’Ente bilaterale turismo gardesano, la ceazione del sistema di prenotazione online GardaPass Booking, per la promo commercializzazione dell’offerta turistica alberghiera. “Ma anche il sostegno a progetti di sviluppo sostenibile, la sperimentazione della raccolta puntuale dei rifiuti, l’apertura della sede gardesana dell’Its Academy Turismo”, dice. E poi ci sono le sfide su cui gli albergatori stanno già lavorando o dovranno lavorare per rispondere alla competizione crescente del settore extralberghiero. Perché “il turismo cambia velocemente”, sottolinea Altomare, “i bisogni e le aspettative dei clienti sono sempre maggiori, la competizione più agguerrita, ma non va mai perso la bussola dello sviluppo sostenibile e della qualità del servizio, che alla lunga pagano. E’ la qualità non è fare turismo di massa”. Ma c’è anche il problema, emergente degli ultimi anni a livello nazionale, della carenza di personale nel settore turistico. “Nei mieri incontri pubblici ho sempre detto ai giovani che lavorare nel turismo è si impegnativo, ma bellissimo: avvicina le persone, si conoscono le lingue, si apre la mente a culture diverse, aiuta a diventare cittadini del mondo”. Come anticipato, al momento Federalberghi Garda Veneto non ha ancora trovato chi prenderà il posto di Altomare. “E’ una persona difficile da sostituire, ha dato tantissimo a Federalberghi”, sottolinea il presidente De Beni, evidenziando “la sua competenza e precisione, oltre ai preziosi consigli su tutte le tematiche dati ai presidenti che si sono susseguiti. Abbiamo avviato una ricerca e fatto dei colloqui, ma non vogliamo essere precipitosi”.
Katia Ferraro
L’Arena