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Vieste/ “Solo ‘botti di Capodanno’, nessun intento criminale”. L’avv. Sodrio sull’arresto del ristoratore viestano

Riceviamo e pubblichiamo.

Gent.mo Direttore,

ti prego di dare notizia se ritieni delle nostre precisazioni sull’arresto del noto ristoratore e chef viestano il 48enne Antonio Lavella. Ieri sono stato a trovarlo in carcere ed ho visto una persona distrutta, che non riesce a comprendere i motivi di un tale accanimento nei suoi confronti.

Devo infatti far presente tramite la vostra testata che l’unica arma non denunciata trovata presso l’abitazione di Lavella è una pistola della 2° guerra mondiale, che aveva ereditato dal nonno paterno e alla quale era affezionato per storia familiare.

Infatti quell’arma era stata donata a suo nonno da un ufficiale dell’Armata Rossa (l’esercito sovietico) ed era stata sempre conservata solo a scopo affettivo. Lavella l’ha ricevuta da suo nonno poco rima che questo morisse ed ha evitato di denunciarla (sbagliando) solo per il timore che potesse poi perdere quel cimelio familiare.

Le altre armi erano tutte regolarmente detenute, perchè Lavella è titolare di porto d’armi per difesa personale (cosa rarissima). Avrebbe potuto detenere tutte le armi che voleva, ma l’unica non denunciata era la vecchia pistola di guerra.

Quanto ai cosiddetti esplosivi, il mio cliente mi ha riferito in lacrime che erano nient’altro che botti di Capodanno, acquistati a Foggia solo una settimana prima. Ammette di avere esagerato nell’acquistare alcuni “botti” particolarmente potenti, come una famosa “bomba di Maradona”, ma non c’era assolutamente alcun intento criminale.

Questa mattina si terrà l’udienza di convalida davanti al GIP Zeno, mentre il PM Infante chiede che Lavella resti in carcere. Posso preannunciare fin da ora che il mio cliente fornirà al giudice tutti i dettagli della sua versione dei fatti. Da parte mia credo che la custodia in carcere sarebbe un  provvedimento assolutamente esagerato e sbagliato, ma ho fiducia nel GIP e nei chiarimenti che fornirà il Lavella. Ha già subito dei danni irreparabili alla propria immagine, a Vieste tutti lo conoscono per la sua attività di ristoratore.

Avv. Michele Sodrio