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Camera Commercio/ Tavola rotonda sull’andamento economico in Puglia. La crime e sangue dal rapporto Svimez.

Gli ultimi dati del Rapporto Svimez mostrano un quadro a tinte fosche del Mezzogiorno, con una flessione del PIL del -0,2% a fronte de! + 0,3% de! nord. Il Sud fa fatica a riprendere quota tornando alla situazione ante crisi. Il convegno di ieri, dal titolo “Investimenti per lo Sviluppo del Mezzogiorno.

Commercialisti, Istituzioni e Imprese a confronto” si è articolato in due momenti di discussione suddivisi in due panel. Presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sena­tore Mario Turco; Fabio Porreca, Presidente Camera di Com­mercio di Foggia; Giuseppe Catalano, coordinatore della Strut­tura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e Tra­sporti; Giuseppe Palladino, Presidente Banca di Credito Coo­perativo di San Giovanni Rotondo; Adriano Giannola, profes­sore Ordinario di Economia e Presidente Svimez; ed infine, l’As­sessore al Bilancio della Regione Puglia, Raffaele Piemontese; Michele Pisante dei Consiglio di Presidenza del cluster nazionale Agrifood; Giorgio Mercuri, presidente nazio­nale Alleanza Cooperative settore Agroalimentare; Luca Bian­chi, direttore generale di Svimez.

Nonostante il quadro delineato sia stato a tinte fosche, la gior­nata di lavoro si è conclusa lasciando in dote una visione so­stanzialmente positiva, tendente a ridimensionare il peso dei da­ti del prestigioso rapporto economico, come ha suggerito l’eco­nomista Valeria Aniello: “In Agenzia della coesione si è discus­so dello spopolamento.

Abbiamo un paese che non cresce co­me dovrebbe crescere e se prendessimo i valori degli anni ’90 dovremmo essere anche contenti. Non bisogna antagonizzare la questione tra Nord e Sud. La Puglia è per me una delle regio­ni più importanti del mezzogiorno, lo dico non per ragioni di op­portunismo ma perché lo penso veramente; non è una regione che perde tantissimo sia sul piano demografico ed economico.

Credo che occorra guardare a questi elementi per incoraggiare il territorio”. Aniello propone un’immagine della realtà della Puglia e del mezzogiorno che si discosta di molto da quella espres­sa da Adriano Giannola: “Il Paese è diviso, notiamo una parte d’Italia che vuole liberarsi di un’altra parte di paese. Tuttavia la secessione del Nord non avviene perché in fondo vi è una vo­lontà di godere della situazione in cui si trova il Mezzogiorno. Il Nord è fermo da 20 anni. Ci troviamo in una situazione di emer­genza per il paese, il Sud è espressione di tale emergenza”.

La strategia di tutte le banche di credito cooperative è puntare al mantenimento delle imprese e alla creazione di un tessuto economico importante. Il nostro obiettivo è di mantenimento a causa del depauperamento dello stesso, creando strategie di sviluppo” ha fatto notare Giuseppe Palladino, presidente della Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo. Della volontà di interrogarsi su quanto è stato fatto sino ad ora per il ter­ritorio fuori da ogni velleità autoreferenziale, ha parlato Fabio Porreca, presidente della Camera di Commercio di Foggia: “Per creare sviluppo certamente ci vuole l’agricoltura, il turismo ma ci vuole l’industria manufatturiera.

Svimez ci insegna che non si può avere sviluppo prescindendone. Le risorse comunitarie de­vono servire anche ad incentivare imprese di fuori ad investire sul territorio che hanno un pregiudizio sulle condizioni di legali­tà ancor prima che su quelle finanziarie” Ultimo intervento del primo panel è stato quello dell’assessore regionale Raffaele Piemontese, che ha offerto una valutazione complessiva della regione dilungandosi sui dati relativi ai prov­vedimenti regionali in favore del territorio: “La Puglia è nel pa­norama meridionale quella che cresce maggiormente rispetto alle altre con un tasso di crescita del Pil del +1,3% credo che que­sti numeri cresceranno quando noi termineremo il Programma Operativo Nazionale”.

Più incentrato su proposte e suggeri­menti è stato il secondo panel del convegno. “Penso che punta­re sulla formazione dei giovani che vogliono fare i commerciali­sti sia fondamentale, attraverso workshop e studio e-learning, coinvolgendo l’Università di Foggia. È necessario che la pro­fessione dei commercialisti ritorni ad essere scelta tra i giovani, i numeri delle facoltà sono bassi” ha osservato Giuseppe Lau­rino.

Ed a seguire Giorgio Mercuri ha affermato: “La scommes­sa è quella di rendere più condivisibili con gli altri le idee, azze­rando un gap che è tipico del nostro territorio”. A conclusione del convegno, la voce autorevole del sottosegretario Mario Tureo, che ha messo in luce le difficoltà di programmazione del paese e di spesa delle risorse: “Ci troviamo dinanzi alla drammaticità di vedere aziende d’eccellenza che vincono appalti all’estero, mentre quelle che attraversano una crisi di liquidità si aggiudi­cano le gare e non resistono. Dobbiamo richiedere il rating di so­stenibilità economica oltre a quello di legalità, per le imprese che chiedono un’attestazione alla banca o al commercialista per far fronte agli investimenti” ha detto Tureo.

Claudia Ferrante

l’attacco