Menu Chiudi

Manfredonia/ “Comune infiltrato e condizionato”. Sulla Gazzetta Ufficiale le motivazioni dello scioglimento per mafia.

La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ha pubblicato la relazione del prefetto di Foggia Raffaele Grassi inviata al ministro dell’interno e da questi al Consiglio dei ministri che ha decretato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Manfredo­nia.

E’ in buona sostanza un condensato dalla più ampia, poderosa e dettagliata relazione prodotta dalla Commissione degli accessi agli atti che ha lavorato da gennaio a luglio sui documenti am­ministrativi del comune di Manfredonia dal 2011, che evidenzia i riferimenti probanti alla base dell’intervento dello Stato.

Gli esiti della Commissione sono stati esaminati dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, integrati dalla partecipazione del Procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Bari e dal Procuratore della Repubblica di Fog­gia. Una analisi della situazione reale esaminata da più punti di vista e dunque fondata su eventi concreti e verificati.

E’ questa la relazione ufficiale in cui i soggetti chiamati in causa sono coperti da “omissis” per ragioni di privacy che in ogni caso sono per­fettamente riconoscibili. Per quella fatta circo­lare illecitamente, il prefetto Grassi ha sporto denuncia preso la Procura della Repubblica per l’identificazione dei responsabili che evidente­mente avevano interesse a creare quantomeno confusione.

Documenti in ogni caso propedeu­tici alle conseguenziali misure previste dalla legge per gli eventuali responsabili di atti illeciti. La relazione Grassi tratteggia dettagliatamente le vicende salienti illustrate dalla Commissione da cui emerge <un livello preoccupante di com­promissione della regolare funzionalità dell’Ente>. Le conclusioni rassegnate sono quanto mai significative dello stato di degrado morale e ope­rativo in cui era finito il comune. <In effetti – rileva – la maggior parte dei settori comunali è apparsa inadeguata e afflitta da prassi operative spesso avulse dall’attuale quadro normativo:-. Una situazione che <denota un generale stato di precaria funzionalità dell’Ente e soprattutto una legalità “debole” in un contesto caratterizzato dalla pervasiva presenza della malavita organizzata> tanto che <il Comune non appare in grado di costituire un filtro efficace alle ine­vitabili pressioni che da un siffatto difficile con­testo derivano.

Un coacervo di interessi nei cui confronti vi è stata <una sostanziale acquie­scenza o comunque una incapacità di intervento da parte dell’Amministrazione comunale>. <Le criticità riscontrate – afferma Grassi – hanno riguardato proprio i settori in cui si appuntano i sostanziali interessi degli esponenti della cosca. Se è vero che diverse di queste deviazioni sono addebitabili all’apparato burocratico, è però ve­ro che nei confronti di questo non vi è stato da parte del vertice politico-amministrativo l’eser­cizio di alcun efficace controllo o vigilanza>. Una situazione di grave allarme consolidata negli atti, che non può che essere risolta – è la ri­soluzione – con l’adozione di una incisiva azione di ripristino della legalità e di buone prassi che rendano il comune di Manfredonia capace di respingere i tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata:».

Michele Apollonio