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Cia Capitanata/ “Burocrazia e inefficienze uccidono le imprese agricole”

Incontro con le aziende: confronto sul Contratto Provinciale per gli operai agricoli. Il 2019 anno pesante per gli imprenditori del comparto: più costi e meno ricavi.

 Le imprese agricole sono sottoposte a un eccessivo carico di adempimenti, un’inutile zavorra che incide sui tempi di lavoro e sui costi aziendali. “La burocrazia non aiuta, anzi, complica le cose e incide negativamente su produttività e competitività delle nostre aziende”.

E’ quanto ha dichiarato Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata, declinazione territoriale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, a margine dell’incontro con un gruppo di imprenditori associati. Al centro della riunione, che si è tenuta nella sede CIA Puglia di via Fiume, a Foggia, la proposta sulla piattaforma dei sindacati inerente al Contratto Provinciale di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti.

“Anche gli imprenditori del comparto primario vogliono che lavoratori agricoli e florovivaisti abbiano un contratto soddisfacente: se il lavoratore sente ripagato appieno il proprio impegno, tutto funziona meglio”, ha aggiunto Michele Ferrandino, presidente provinciale di CIA Capitanata.

“I lavoratori sono una risorsa, un pilastro fondamentale per le imprese, purtroppo non si può dire lo stesso del quadro normativo sul lavoro in agricoltura e dei servizi connessi all’incontro tra domanda e offerta nel comparto primario”, ha spiegato Ferrandino. Gli uffici territoriali per il lavoro, infatti, non sono ancora stati messi nelle condizioni di essere efficienti.

Il quadro normativo attuale non aiuta le imprese: non c’è sostegno all’incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale; gli imprenditori agricoli non sono messi nelle condizioni di poter fare un ‘piano assunzioni’ basato sulle reali esigenze dei cicli colturali e sulla variabilità dell’andamento dei raccolti; il costo del lavoro è fra i più alti d’Europa. A parole, tutti sono per il prodotto italiano e contro i fantomatici ‘poteri forti’: in realtà, le importazioni continuano in modo massiccio e resta tuttora non affrontato il problema della parte industriale e della GDO che agli agricoltori corrispondono prezzi da fame.

I costi di produzione aumentano, i prezzi corrisposti alle aziende agricole diminuiscono, come dimostra in queste settimane l’andamento del valore dell’olio extravergine d’oliva. All’incontro, erano presenti anche Nicola e Vincenzo Saporito, rispettivamente responsabile provinciale per i servizi alle imprese e responsabile CAA Cia Capitanata (Centro Autorizzato di Assistenza Agricola).

“A proposito di olivicoltura”, ha aggiunto Cantatore, “abbiamo affrontato anche la questione inerente all’obbligo di adempiere al registro di carico per l’olio d’oliva. Il 2019 è stato un altro anno difficilissimo.

Le imprese agricole, purtroppo, vengono da un quinquennio tra i più penalizzanti di sempre, a causa di un’incidenza crescente dei costi di produzione e di un ormai costante aumento delle calamità naturali. Bisogna sostenere l’agricoltura, sostenerla nei fatti, con atti e provvedimenti che alleggeriscano il carico contributivo e burocratico, con servizi che funzionino: siamo la prima industria della Puglia con i nostri 90mila addetti”, ha concluso Cantatore.