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Dalla Germania a Peschici e il ricovero. Il sindaco Tavaglione: “Mappa dei contatti è priorità”

E’ stato in Germania dopo un lungo soggiorno dalla fi­glia e poi è rientrato a Peschici. Nelle ultime ore l’uni­tà di crisi del Comune garganico ha dato priorità alla mappatura dei contatti diretti e indiretti con il paziente de­ceduto giovedì sera quando era ricoverato presso il repar­to di Geriatria di Casa Sollievo della Sofferenza. Messi in quarantena fiduciaria i familiari più prossimi, il medico di ba­se e gli operatori del 118 che hanno provveduto a traspor­tare il paziente dalla sua abitazione all’eliporto. L’uomo, in­fatti, è arrivato a San Giovanni Rotondo con l’elicottero.

“L’ambulanza e i locali del 118 sono stati ovviamente sani­ficati – ha affermato a l’Attacco il sindaco di Peschici Franco Tavaglione -, in quarantena ci sono i familiari stretti e so­no stati sottoposti a tampone. Da mie notizie, hanno dato esito negativo.

La situazione è sotto controllo e tranquilla, per quella che può essere la tranquillità che c’è in momenti come questi: abbiamo già iniziato una mappatura dei contatti sia diretti che indiretti delle persone che in questi giorni han­no avuto modo di incontrare il paziente ed è un qualcosa che si continua a fare perché ho invitato tutti ad offrire notizie cir­ca gli spostamenti di questa persona, in particolare negli ul­timi 7-10 giorni”.

Il sindaco aveva predisposto il Centro operativo comunale (Coc) proprio poche ore prima in seguito alle notizie che pro­venivano da San Marco in Lamis. Tavaglione, quindi, ha provveduto alla nomina dei funzionari che faranno parte del­l’unità di crisi, dando comunicazione alla Regione, al Dipartimento regionale della protezione civile e al Prefetto di Fog­gia.

“Questa persona è stata per tanti anni in Germania, do­ve parte della famiglia è ancora residente – ha precisato il sin­daco -. Luì è stato in terra teutonica a far visita a parenti pros­simi tra gennaio e febbraio ed è stato un soggiorno anche ab­bastanza lungo. Noi pensiamo che il virus lo abbia contratto in Germania, non sappiamo con precisione quando è rien­trato a Peschici mentre il decesso non è venuto per causa del coronavirus: quando è stato ricoverato, il paziente aveva pa­tologie molto importanti e aveva un quadro clinico compro­messo”.

La salma è rientra ieri “e ovviamente non si è ripe­tuto l’errore di San Marco in Lamis – ha precisato Tavaglione -. Il feretro è andato direttamente in cimitero per le operazio­ni di tumulazione”.

La notizia del decesso è arrivata poco dopo la firma dei de­creti di nomina dei funzionari. “Il Coc è diventato automati­camente in allerta e ieri mattina c’è stata già una riunione con l’unità di crisi locale formata dalla Protezione Civile, dai fun­zionari, c’era un medico di base, c’era dirigente medico dell’Asl dell’ufficio di igiene sanità pubblica Peschici-Vieste – ha affermato Tavaglione – abbiamo tenuto questo incontro per stabilire alcune regole soprattutto comportamentali e siamo fortemente concentrati sulla mappatura dei contatti perché credo che sia l’aspetto prioritario: avere una cognizione, an­che allargata, non può far altro che rendere più chiara la si­tuazione.

Poi stiamo dando informazioni anche attraverso dei volantini, allegando le scelte fatte dal governo, in particolare ai commercianti e alle associazioni di ogni ordine e grado della città”.

Oltre al lavoro che si sta facendo normalmente, il Comune aveva già disposto la sanificazione dei plessi scolastici pre­senti nel territorio anche prima che le attività scolastiche ve­nissero sospese come predisposte dal decreto governativo. Stessa operazione anche dei mezzi pubblici o dei mezzi che i privati utilizzano come trasporto pubblico.

“Riflessi negativi per l’economia e il turismo? Non li avrà so­lo Peschici – ha evidenziato il primo cittadino -, ma l’intero Paese. D’altronde non dico nulla di nuovo, stiamo già viven­do dei risvolti poco felici, nelle comunità del Mezzogiorno in maniera minore rispetto al settentrione che comunque resta ancora molto più colpito.

Ci sono state forse delle informa­zioni che hanno amplificato la questione e ciò non risolve i problemi – ha evidenziato Tavaglione -, le criticità si supera­no attraverso l’attività sanitaria adeguata e con la collabora­zione civile dei cittadini Ci stiamo autodistruggendo, in un pe­riodo già fragile storicamente. E poi se la politica sta dando dimostrazione di poca coesione e unità, dobbiamo poi anche capire l’atteggiamento e il comportamento del cittadino”.

Pietro Capuano

l’Attacco