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Le regole della comunicazione globale in mano ai colossi finanziari

Riceviamo e pubblichiamo

Mai come nella società attuale desta preoccupazione l’informazione che conta quasi totalmente accentrata nelle mani dei poteri finanziari che gestiscono le sorti di un’umanità martoriata da guerre, malattie, miserie e che dettano regole improntate al consumismo più sfrenato senza limiti etici.

Un sistema economico e finanziario concentrato in poche untuose mani e che ho spesso definito “il nuovo Feudalesimo che avanza”. Alcune decine di famiglie miliardarie che detengono una ricchezza pari a circa 4 miliardi di poveri, che spesso si ritrovano a girovagare migranti per il mondo a causa di guerre, carestie, disastri ambientali causati da un’ingordigia senza freni e senza precedenti che mette in luce la fine del capitalismo inteso come sistema economico sostenibile.

Sistemi finanziari autoritari fatti passare per liberali e democratici e che invece utilizzano le tecniche consolidate dei regimi dittatoriali passati e presenti: creare nelle popolazioni soggiogate continuamente ansie, paure, incertezze e, tramite di esse, alimentare odio verso nemici spesso immaginari e instillare preoccupazioni basate su problematiche inventate di sana pianta e lontane dalla realtà. Problematiche inesistenti o marginali che loro stesso promettono di risolvere.

Intanto, i veri problemi dell’umanità passano in secondo piano con una vera e propria operazione mediatica di distrazione di massa: i ghiacciai si sciolgono e i mari si sollevano; le centrali e gli armamenti nucleari rischiano di finire fuori controllo; i governanti degli Stati più potenti del mondo sembrano usciti dai cartoni animati; lo smog e i rifiuti avanzano ferendo profondamente e irreversibilmente aria, acqua e suolo.

La commistione di poteri finanziari e politici che dovrebbero risolvere i reali problemi dell’umanità sono spesso causa di quei problemi e attraverso l’informazione che detengono saldamente nelle loro mani alimentano paure e odi contro finti nemici che spesso invece non sono altro che le loro vittime: i poveri in genere, i malati, i migranti in giro per il mondo a causa delle loro egoistiche scelte di politica finanziaria ed economica.

Questi poteri quasi invisibili, che alimentano paure e odi, riescono ad apparire ad un’umanità abilmente manipolata come l’unico mezzo di protezione e di sicurezza, mentre ci stanno portano tutti nel baratro.

Ma quando, come nel caso dell’emergenza mondiale sanitaria in corso, la minaccia da immaginaria diventa concreta, il potere esercitato su masse impaurite e incattivite da questo mondo finanziario senza scrupoli si fa più blando ed esce allo scoperto.In tempi di crisi vera le persone escono fuori dalle fobie alimentate ad arte e affrontato i problemi concreti accorciando le distanze, abbattendo muri ed eliminando barriere, riappropriandosi di relazioni e rapporti interrotti, unendo le sofferenze e sentendosi finalmente parte della stessa “razza” umana.

Ed ecco che la proposta di equità territoriale del Movimento 24 agosto diventa sempre più adeguata ai tempi che corrono, non rivolgendosi solo al popolo del Mezzogiorno d’Italia maltrattato e fatto emigrare sin dal processo unitario, ma a tutti i popoli sottomessi e colonizzati.

Solo l’umanità ci potrà salvare dal baratro!

Michele Eugenio Di Carlo