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“Ombrelloni distanti più di 4 metri e plexiglass tra i tavoli al ristorante”: in Puglia le proposte per la Fase 2

Il ‘manuale della sicurezza’ per il turismo messo a punto dai docenti delle università pugliesi: ipotesi che ora saranno valutate dal governo regionale. Il pressing degli operatori: “Dateci regole certe”

Dalle distanze fra gli ombrelloni sui lidi alle regole per fare spettacoli teatrali, dalle misure di sicurezza per aprire bar e ristoranti, al numero di utenti che dovranno entrare in cinema, musei e biblioteche, fino ai percorsi da seguire per entrare in un albergo. Tutto questo è contenuto nel cosiddetto manuale della sicurezza, un documento di 150 pagine messo a punto dai docenti di tutte le università pugliesi e consegnato dai rettori al governatore Michele Emiliano, all’epidemiologo Pier Luigi Lopalco e all’assessora a Turismo e Cultura Loredana Capone.

L’obiettivo è individuare settore per settore, da bar e ristorazione, agli alberghi, lidi balneari e b&b, fino a locali, teatri, cinema, musei e biblioteche, le migliori modalità per aprire in sicurezza. Ma l’analisi vera e propria di quel documento comincia il 9 maggio e proseguirà nei prossimi giorni attraverso incontri con le associazioni di categoria.

Fra i temi più scottanti c’è la distanza fra ombrelloni nei lidi privati. I relatori del documento propongono una distanza di 4-4,5 metri fra ombrelloni della stessa fila. Distanza però considerata troppo grande dai balneari. Nel documento sono contenute indicazioni tecniche anche per gli alberghi, dalle modalità di disinfezione ai percorsi che devono seguire i fornitori, diversi da quelli degli utenti. Compresi i percorsi dei bagagli.

Ma si prescrive pure una distanza di 180 centimetri e una barra di plexiglass fra un tavolo e un altro in un ristorante. “Indicazioni tecniche su come gestire un’attività ricettiva ai tempi del Coronavirus – dice Lopalco – che deve bilanciare la necessità di aumentare la sicurezza infettiva. Senza con questo medicalizzare un’attività ricettiva. Il settore turismo per definizione non può essere medicalizzato”.

Da qui al tema dei tamponi il passo è breve. “Non ha senso fare il tampone con un flusso turistico regionale visto che la situazione epidemiologica è più o meno la stessa dal Gargano a Salento – fa notare l’epidemiologo – il problema si può porre quando in estate ci sarà bassa una circolazione del virus in Puglia e alta in Lombardia. In quel caso un turista lombardo per venire a fare vacanze in Puglia dovrebbe dimostrare di aver fatto un tampone con esito negativo. Ripeto, parliamo di ipotesi che dovranno essere anche commisurate agli spostamenti che verranno autorizzati nelle prossime settimane dal governo”.

Grande importanza nel documento è data anche al tema dei tracciamenti, fondamentale. Sarà indispensabile avere una chiara lista predeterminata dei fruitori del servizio, che sia trasporto, albergo o teatro. In questo modo se si scoprirà un caso positivo al Covid, i dipartimenti di prevenzione potranno avere già a disposizione l’elenco delle persone che erano accanto a quel caso positivo nei giorni precedenti, spezzando con più rapidità le possibili catene di contagio. In questo senso, le prenotazioni online saranno incrementate in ogni settore.

Il confronto con gli operatori ora sarà fondamentale per calare le regole stilate dai docenti universitari nelle complesse realtà di turismo e cultura. Un esempio semplice è quello di una sala cinematografica: se l’indicazione che verrà confermata sarà quella di prevedere due poltrone di separazione tra un posto e un altro e mai due file attaccate, molti posti salteranno.

Ci saranno dunque inevitabilmente problemi di carattere economico. Gli imprenditori dovranno valutare quanto converrà davvero aprire la propria attività quest’estate.

Intanto i gestori dei lidi alzano la voce e parlano di settore turismo in ginocchio: “Sono mesi che aspettiamo dalla Regione lo snellimento delle procedure per la preparazione dei lidi” attacca Mauro Della Valle di Federbalneari Salento.

Il Sindacato italiano balneari evidenzia “gravi ritardi nell’emanazione delle regole per la stagione già iniziata. In Puglia abbiamo 2.500 imprese balneari e più di 20mila addetti che aspettano indicazioni”. Anche il sindaco di Vieste preme sull’acceleratore: “Il Gargano è pronto a ripartire – dice Giuseppe Nobiletti – ma abbiamo necessità di regole certe e chiare e avere una data di apertura per fare un minimo di programmazione. Gli imprenditori del Gargano sperano che il primo giugno si possa ripartire”.

Antonello Cassano

repubblicabari