Lidi, regole ferree. In Puglia 4 milioni di turisti in meno. Il Manuale della Regione per gli operatori delle vacanze e dello spettacolo. I gestori dovranno registrare le presenze e avere un assistente in spiaggia
Oltre 4 milioni di turisti in meno e un crollo della spesa superiore ai 2 miliardi di euro. Le conseguenze della tempesta Covid potrebbero essere devastanti per tutto il settore turistico pugliese.
La conferma arriva dalle stime contenute all’interno del Manuale per la ripartenza del settore turismo e cultura messo a punto dai docenti di tutte le università pugliesi e consegnato alla Regione. Nella parte dedicata al settore alberghiero sono contenute stime che fanno paura: «Un recente studio della Srm, Studi e ricerche per il Mezzogiorno – è scritto nel Manuale – prevede per la Puglia nell’ipotesi più pessimistica un calo di oltre 4 milioni di presenze turistiche nel 2020, con una riduzione della domanda di circa un terzo.
Ne conseguirebbe un impatto negativo sulla spesa turistica di oltre 2.200 milioni di euro. Tale decremento metterebbe a rischio circa un terzo del fatturato del settore (1.096 milioni di euro). Nell’ipotesi di un calo meno grave (circa 1,5 milioni di presenze in meno, -10 per cento della domanda) l’impatto negativo sulla spesa turistica annuale sarebbe di quasi 820 milioni di euro con un taglio del fatturato di 382 milioni di euro (-10 per cento)».
In entrambi i casi i risultati per l’economia regionale sarebbero drammatici: «In termini di ricchezza è credibile quindi che in Puglia la crisi epidemiologica possa portare a un ridimensionamento della domanda turistica fra i 100 e i 300 milioni di euro di valore aggiunto a seconda dei due scenari considerati, con un relativo impatto sulla ricchezza totale dell’area tra lo 0,2 e lo 0,4 per cento».
Numeri messi sul tavolo nel corso del primo incontro fra Regione e associazioni di categoria di turismo e cultura riunite in videoconferenza per presentare ufficialmente il Manuale. Quei numeri per molti degli imprenditori rappresentano soltanto una conferma del fatto che la stagione turistica 2020 è sostanzialmente bruciata. Per di più la mole di regole contenute nel Manuale da rispettare per aprire è imponente.
A proposito di attività di ristorazione, per esempio, i docenti universitari consigliano una distanza di almeno 1,8 metri fra un tavolo e un altro, con la sistemazione di divisori in plexiglas nel caso in cui le persone ai tavoli non facciano parte dello stesso nucleo famigliare.
Fra le misure da rispettare in albergo ci sono: applicazioni digitali per la gestione dell’ospite che consente di contenere possibili assembramenti, obbligo dell’autocertificazione dello stato di salute al check-in, presenza di termo-scanner e ovviamente stop a buffet e pasti in condivisione.
La parte più scottante del documento e quella riguardante la gestione delle spiagge e in particolare dei lidi privati: oltre a sanificazione di ombrelloni e lettini dovranno istituire la figura dell’assistente di spiaggia addetto ai controlli e prevedere dispositivi isolanti (in plexiglas o altro) in corrispondenza di ingressi e casse.
Quanto al tasto dolente degli ombrelloni, «a parere degli scriventi sarebbe auspicabile una distanza di 4-4,5 metri». I lidi dovrebbero anche istituire un registro presenze e dovrebbero togliere rapidamente la poseidonia spiaggiata perché «potrebbe costituire ambiente idoneo alla sopravvivenza del virus». Molto lungo anche l’elenco di norme per il settore culturale.
A parte mascherine, segnaletica e misurazione della temperatura all’ingresso, nei musei si prescrivono due metri di distanza, prenotazioni online, app per monitoraggio di presenze, visite vietate a gruppi precostituiti di più di cinque persone.
Nelle biblioteche ogni libro a fine prestito dovrà scontare dieci giorni di isolamento. Dure le norme in cinema e teatri con platee e sedute sanificate e distanziate di almeno un metro laterali e di almeno 1,5 metri avanti e dietro. Ai limiti dell’attuabilità le regole per gli operatori cinematografici e teatrali: «Attori e attrici saranno tenuti durante le prove a osservare per quanto possibile le norme sul distanziamento interpersonale ricorrendo cautelativamente all’uso di dispositivi di protezione».
Difficoltà identiche per le attività concertistiche: mascherine per tutti tranne che per direttore d’orchestra e musicisti di strumenti a fiato solo durante l’esibizione e le prove del concerto, e «i fiati durante l’utilizzo dello strumento maggiormente distanziati, a circa 1,5 metri spalla/spalla, e separati frontalmente a file da plexiglass», soltanto per citare alcune regole.
Quanto ai grandi eventi, come sagre e festival all’aperto saranno consentiti solo fino a un massimo di 200 persone con distanza minima garantita. Tutte norme che graveranno molto dal punto di vista economico. Non a caso Fabrizio Santorsola, presidente di Fiba-Confesercenti, ha calcolato che la sola gestione emergenziale di noleggio di ombrelloni e lettini in uno stabilimento tipo con 90 ombrelloni, costerà in più al gestore 103 mila euro in più per la stagione estiva.
Antonello Cassano
repubblicabari