Autorizzazioni «rilasciate», impresa pronta a far ripartire il cantiere, finanziamenti disponibili da otto anni. Cos’altro allora impedisce il prolungamento della pista del Gino Lisa? La questione comincia a infilarsi nel solco della infelice tradizione di questo aeroporto, ottenebrato per cinquantanni da politiche poco lungimiranti (eufemismo).
Ma ora siamo al colmo: con una pista (quella vecchia) smembrata e una nuova in fase di costruzione, la ristrutturazione del Gino Lisa si è fermata in mezzo al guado. Dal 23 marzo. E nessuno sa dire quando si riprenderà con i lavori. Colpa del Covid, d’accordo. Ma è una giustificazione che ormai non regge più, oltretutto – è stato chiarito – non c’era alcun motivo perchè il cantiere dovesse essere fermato da Aeroporti di Puglia a causa dell’emergenza sanitaria.
Il cantiere così ora appare diviso in due: via Castelluccio, la strada che dovrà essere cancellata (sia pure solo nel primo tratto) taglia vecchia e nuova pista. Il prolungamento attende il ricongiungimento, lo storico tratturo separa il vecchio tracciato dal nuovo: la metafora del tempo che passa anche per il Gino Lisa con annessi, immancabili, ostacoli.
Così mentre Adp riprende i voli da Bari e da Brindisi per tornare gradualmente alla normalità, a Foggia tutto tace. L’impresa è ferma, ma con i mezzi da cantiere accatastati a bordo demolizione, la progettazione è pronta e sarà trasmessa a breve all’Enac che dovrà visionare e approvare. Siamo in questa fase, non appena saremo autorizzati dall’ente nazionale per l’aviazione civile, riprenderemo i lavori».
L’Enac è intervenuta anche sul progetto pista. La bonifica da ordigni bellici, già attuata sulle aree espropriate, è stata estesa anche alla vecchia pista: «Durante lo scavo per dare corso al rifacimento pista – ragguaglia il Rup – ci siamo imbattuti in un ordigno sotto la pavimentazione, a 70-80 o anche meno dalla superficie.
È stato quindi deciso di estendere la bonifica sull’intera sezione della vecchia pista a garanzia dell’incolumità di tutti. Intervento che ritenevamo fosse stato già attuato quando fu costruita la pista esistente (1969-70: ndr), ma evidentemente così non fu». Il progetto è stato dunque emendato, Aeroporti di Puglia intendeva riqualificare solo i sedici metri centrali della pista, quelli dove poggia il carrello degli aerei e invece adesso dovrà farlo per tutti i circa 45 metri di larghezza pista.
Anche la “bob” (bonifica ordigni bellici) ha riguardato aree esterne lungo il prolungamento, inizialmente non comprese nel progetto. Basteranno i 14 milioni disponibili per far tutto? «Le somme sono sufficienti – risponde D’Auria – aspettiamo solo l’approvazione di Enac per ripartire. Quando arriverà? Risentiamoci fra una quindicina di giorni».
Massimo Levantaci
gazzettacapitanata