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Erosione spiagge: da Vieste una buona pratica per gli stabilimenti balneari

Grazie a questa pratica il livello delle dune è arrivato in 5 anni oltre i tre metri nei punti retrostanti e il livello della sabbia è aumentato di oltre un metro, facendo avanzare la linea costiera di circa venti metri. È questo il risultato ottenuto presso la spiaggia di Portonuovo da Michele Manzari del lido Odissea.

Combattere l’erosione in modo naturale si può e Michele spiega come: “Con un piccolo sforzo durante il periodo invernale si scavano manualmente trincee laterali al lido in cui si deposita ogni forma di flora, comprese le alghe portate dal mare ed infine si ricopre con della semplice sabbia. Il vento e le maree finiscono il lavoro. L’organico depositato fa da concime naturale alla flora che poi viene piantata e favorisce la crescita di specie protette o specie comuni.

Inizialmente le piante collocate fanno da muraglia dove si formano i primi cumuli di sabbia, in seguito la crescita spontanea di piante selvatiche cespugliose e filiformi contribuisce a consolidare le dune.

Come ultima fase c’è la semina del giglio marino (Pancratium maritimum), che ha un doppio scopo, ripopolare la crescita di questa specie in via di estinzione ed aumentare l’altezza delle dune.

Vista la ormai triste scomparsa del verde su quasi tutte le spiagge e delle spiagge stesse, Michele offre, a chiunque voglia sperimentare questo metodo efficace, semi di giglio, accuratamente conservati oltre che preziosi consigli per l’attuazione di questo metodo antierosione.