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Puglia/ Registro, oltre 6mila iscrizioni per le strutture non alberghiere. Sul podio Salve (Le) con 692 alloggi. Vieste “solo” 227 alloggi.

Vita breve per i furbetti delle locazioni turistiche in forma non imprenditoriale. Da domani scatta l’obbligo di iscriversi al registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere: tutti coloro i quali vorranno promuovere online appartamenti, o porzioni di essi, case, singole unità abitative per brevi periodi dovranno per legge dotarsi del Cis (codice identificativo delle strutture).

I segnali positivi ci sono: al 28 giugno, tre giorni prima della data di entrata in vigore del Cis, già 6.041 nuove locazioni turistiche, due terzi delle quali in provincia di Lecce, sono state registrate nel Digital Management System (Dms) della Regione Puglia.

Un numero rilevante che conferma i dati raccolti nell’ultimo biennio e la diffusione di un fenomeno complesso e in continua crescita: secondo un recente rapporto di New Mercury Tourism Consulting, nel 2017 in Puglia per ogni turista registrato ve ne erano cinque non registrati a fronte di migliaia di annunci di alloggi per vacanza sui vari siti e portali di prenotazioni.

Buona la risposta dei diversi operatori di questo segmento; guida la classifica regionale la provincia di Lecce con 4.195 strutture registrate (69,44%), seguono Bari con 631, Brindisi con 545 alloggi, Foggia 314, Bat 179 e Taranto con 177. Tra le località a sorpresa in testa al podio c’è la leccese Salve che registra a questa data 692 alloggi, segue immediatamente Gallipoli con 475 e completa il podio tutto salentino Porto Cesareo con 443 attività che hanno fatto richiesta del Cis. Sempre nel leccese Ugento a quota 426 e Morciano di Leuca 261, Melendugno 200, Taviano 189, Castrignano del Capo 183, Nardò 160, Otranto 155. Nel brindisino spicca Ostuni con 270; le località più rinomate del Gargano e del Barese si fermano invece per il momento al di sotto, o poco più, delle 200 unità: Bari città registra 165 strutture, Polignano a mare 113, Monopoli 148, Vieste 227 e Margherita di Savoia di Savoia 150. Taranto 18 e brindisi addirittura solo 8 unità.

L’introduzione di questo strumento nasce da un percorso condiviso tra la regione, ed in particolare l’assessorato al turismo guidato da Loredana Capone e dal suo dirigente Patrizio Giannone, con le principali associazioni di categoria tra cui Federalberghi e Confindustria. Proprio Federalberghi aveva commissionato lo scorso anno un monitoraggio delle principali piattaforme di affitti online in seguito all’evidenza della crescita esponenziale di queste nuove forme di turismo, di annunci di offerta di alloggi di vario genere ad uso turistico.

Dallo studio dei numeri era emerso un evidente divario tra i posti letto effettivamente dichiarati e quelli messi in vendita. Con numeri da capogiro: nell’agosto 2019 si contavano in Puglia 40495 annunci web su Airbnb, metà dei quali sono solo nel Salento.

Nella città di Bari, ad esempio, in cui ufficialmente sono presenti circa 22 alberghi e 180 tra affittacamere e B&b sul web apparivano 1500 annunci. I dati ad oggi farebbero dunque pensare ad una scarsa sensibilità al tema da parte di chi nel capoluogo regionale opera in questo comparto. Significativo il caso Gallipoli che si piazzava al terzo posto della classifica regionale per annunci web e che ad oggi insieme Salve guida la classifica.

Potrebbe invece avere una chiave di lettura differente il numero basso di Vieste dove da decenni l’offerta ricettiva ha assunto una struttura organizzata con la presenza sul territorio di centinai di strutture alberghiere ed extra alberghiere quali villaggi e campeggi.

Bene per ora i numeri di quelle località salentine dove nelle ultime estati si è verificato un incremento notevole di presenze ma con incassi ridotti della tassa di soggiorno, tenuto conto anche del fatto che la cifra di oltre 40mila alloggi potrebbe essere falsata dal fatto che diverse unità apparivano con nomi diversi su più siti.

Il Cis consentirà ora una programmazione adeguata e un censimento puntuale dell’offerta ricettiva per le cittadine turistiche ma anche maggiore controllo in termini di piano sicurezza, nettezza urbana e servizi.

 

Rita DE BERNART

quotidianodipuglia.it