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30 NOVEMBRE/ LA GRANDE BOTTEGA

E voi, uomini di fantasia, di cuore e di poesia, che fate in questo mondo bor­ghese di oggi? Vi sentite a vostro agio in questa grande bottega?

VICTOR-PROSPER CONSIDÉRANT

Ben pochi sono coloro che sanno dire chi fosse Victor-Prosper Considérant (1808-93), me compreso. Lo sapeva, invece, un amico che una volta mi ha suggerito questa citazione, assicurandomi che essa appartiene a quell’uomo politico socialista francese. Devo rico­noscere che la frase ha una sua forza, al di là dell’enfasi e della reto­rica che la condiscono. Dobbiamo, infatti, riconoscere soprattutto noi – cittadini di un pianeta ormai globalizzato e informatico – che «il mondo borghese di oggi» si è trasformato in una «grande botte­ga» nella quale tutto è in vendita, dalla cultura al sesso, dai cibi alle stesse religioni. Di ogni cosa si può sapere il prezzo, pur ignorando­ne il valore e il significato.

Aveva ragione il filosofo e psicologo Erich Fromm quando nella sua famosa Arte di amare (1956) osservava che «la felicità dell’uomo moderno è guardare le vetrine e comprare tutto quello che può per­mettersi, in contanti o a rate». Adesso è «la grande bottega» di In­ternet a squadernarci miriadi di prodotti che, con una carta di cre­dito, inzeppano poi la casa e la vita. Son pochi quelli che, come l’antico Socrate ad Atene, passeggiano per questo mercato virtuale così da vedere tutto ciò di cui non hanno bisogno. Di fronte a que­sta valanga di cose che ci seppelliscono l’anima, possiamo chiederci con Considérant: dov’è la fantasia, il cuore, la poesia, la spiritua­lità? Chi mai pensa oggi alla sobrietà, al distacco, all’austerità, alla generosità? Chi ancora è consapevole che non di solo pane vive l’uomo ma che il suo cuore ha fame di vero amore e verità, che non s’acquistano ma si conquistano?

Gianfranco Ravasi