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GIRO D’ITALIA TAPPA A FOGGIA IL 15 MAGGIO

La certezza di Milano, per la 79° volta e seconda consecutiva arrivo del Giro d’Italia; le novità rappresentate dalle ascese di Cam­po Felice e Sega di Ala. La corsa rosa sa sempre sorprendere, mischiare la tradizione con gli mediti e omaggiare la storia nazionale. C’è il tributo al mitico ct azzurro, Alfredo Martini, per i 100 anni dalla nascita, c’è l’inchino tra Ra­venna, Verona e Foligno al Sommo Dante Alighieri nel settecentesimo anniversario della morte, c’è la partenza da Torino, 160 anni dopo l’unità di Italia. Ma non solo: l’ar­rivo a Cortina per dare il via al conto alla rovescia verso le Olim­piadi del 2026. E le celebrazioni per i 90 anni della Maglia Rosa, in­dossata per la prima volta nel 1931 da Learco Guerra. Il 104° Giro d’Italia partirà l’8 maggio da Torino per concludersi il 30 a Milano. Tra le 21 tappe, per un totale di 3.450,4 chilometri e un dislivello da record di 46.900 metri, ci saranno due tappe a cronometro per aprire e chiudere la corsa (per un complessivo di 38.4 chilometri), sei frazioni per velocisti, sette di media difficoltà, sei di alta mon­tagna, per un totale di sei arrivi in salita. Poche le montagne sopra i 2mila metri di altezza.

C’è anche un pizzico di Puglia in questo puzzle disseminato in tutta l’Italia. Sabato 15 maggio, infatti, la corsa rosa farà tappa anche nella nostra regione sbarcando a Foggia. Il capoluogo dauno sarà punto di partenza per la frazione che por­terà il gruppo a Guardia Sanframodi (173 chilometri). Una tappa annunciata con difficoltà altime­triche (3.400m di dislivello) grazie al Gran Premio della Montagna di Bocca della Selva posto a 53 km dal traguardo.

Molto atteso l’arrivo del Giro in Capitanata, già lo scorso anno sede di arrivo dell’ultimo round del Giro femminile (si concluse a Vie­ste). I «maschi», invece, manca­vano da queste parti da oltre vent’anni, 22 per la precisione, quando Foggia fu sede di arrivo (corsa proveniente da Lauria) e di partenza il giorno successivo con destinazione Lanciano. La speran­za, ovviamente, è che il Giro possa esser accompagnato dal calore di tutti gli appassionati.