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VICO/ SANTA MARIA PURA, IL GARGANO NON E’ SOLO PINNE FUCILE E OCCHIALI

A due passi dai rioni Civita e Casale e quindi dal cuore storico di Vico del Gargano, sorge un capolavoro architettonico e storico che a diverse persone passa inosservato, ma che i vichesi conoscono bene, perché legato a tradizioni, leggende e storie vere. È Santa Maria Pura,una chiesa edificata verso la fine del ‘600 o i primi decenni del ‘700 (un’an­tica incisione sul portale è datata 1638), eretta su una precedente abbazia che potrebbe risalire al 1200. La storia dice che fu visitata da San Vincenzo Ferreri nel 1386, che istituì la prima confraternita dedicata a San­ta Maria dell’Ospedale e fu anche sede dei Cavalieri Teutonici. Di Santa Maria Pura, grazie ad un’apposi­ta associazione, sono state preservate la chiesetta, il sagrato e un antico lavatoio, ma c’era di più: fino alla prima metà del XVII secolo, infatti, a Santa Maria Pu­ra esisteva un Convento ex Spedaleì, retto dall’ordine dei Fatebenefratelli o di San Giovanni di Dio.

Perché Pura?

Perché la chiesa si chiami così è scritto nel Libro dei defunti, custodito nella Chiesa Madre: il suo nome è dovuto all’usanza religiosa di seppellirvi le vergini ed i fanciulli, le persone considerate più pure. Il Cardinale Orsini, nel 1675, visitò la struttura e ne scrisse una cro­naca: “Il quarto Convento sta egli sito e posto in una costa di un vallone sotto la detta terra, sotto il titolo di Santa Maria Pura de’ servi di Maria. Consiste in un en­trato grande, pel quale si passa in un ben lungo e gran viale scoverto con pilastri ed archi dalla parte del val­lone, e porta in testa della chiesa, sopra la quale vi sta cona di legname, coperta solamente da semplice tet­to a due penne di 5 incavalcature, col pavimento d’astrico a destra, per dove si passa in altra navetta coverta da lamia, in testa di essa vi sta la cappella con altare addetto a San Michele. A sinistra di detta Chie­sa, mediante vano d’arco si passa in un’altra cappella fondata con altare di fabbrica, sotto il titolo di San Gio­vanni di Dio. Quale sagrestia tiene vano di porta a de­stra del quale si ha l’ingresso a tutte le officine di det­to Convento, come sono refettorio, cocina, forno, can­tina, stalla, e grada per ascendere all’ospedale degli ammalati di detta Terra, quale consiste in un camerone coverto da semplice tetto con altare in testa addet­ta a Santa Maria della Pura, e di due porte, per una si entra in una piccola stanziola, che sta in uso di di­spensa per detto ospedale”.

Le leggende

Si racconta che la chiesa venne eretta sul luogo in cui un ragazzo sordomuto incontrò, mentre pascolava il suo gregge, la Vergine Maria che restituì al giovane l’uso della parola e l’udito.

Un’altra leggenda è legata alla costruzione di una sta­tua della Vergine. Si dice, infatti, che quando venne costruita la chiesa a Vico del Gargano non ci fosse nessuno in grado di scolpire una statua. Il problema fu risolto dall’arrivo di un misterioso forestiero che si of­frì di scolpire il simulacro a condizione cha la chiesa restasse chiusa, con lui all’interno, per tre giorni. Alla fine del secondo giorno, gli abitanti di Vico, non aven­do nessuna notizia dall’interno dell’edificio, decisero di entrarvi. Quando aprirono la porta il misterioso scul­tore svanì all’improvviso, lasciando incompiuta la sta­tua, priva di una mano.

Una chiesa nel verde

Immersa in un ambiente verdeggiante fra pini ed abe­ti, posta poco fuori le mura del paese sotto il Rione Civita, uno dei più antichi nuclei del centro storico di Vi­co del Gargano, è prossima ad un torrente che dà ori­gine all’Asciatizzo, una delle poche acque perenni del Gargano. Ecco il perché della presenza, sotto la chie­sa, della cosiddetta Fontana Vecchia, le cui acque si snodano fino a raccogliersi in una grande vasca mo­numentale datata 1885. Santa Maria Pura ha un giar­dino ben curato e che in primavera si riempie di rose. La struttura della chiesa è a tre navate: la navata centrale è abbastanza ampia con copertura a capriata li­gnea, il raccordo con le navate laterali è dato da archi non simmetrici in blocchi di pietra. Il presbiterio unito alla navata centrale mediante l’arco di trionfo, è so­vrastato dalla cupola innestata su quattro archi rego­lari e simmetrici in blocchi di pietra locale. La cupola in gettata di calcestruzzo è dipinta su due registri. La par­te frontale del presbiterio è dominata dall’altare mag­giore in pietra locale, ornato con una decorazione di tradizione barocca. Delle navate laterali quella di de­stra è interessante per la decorazione mediante un si­stema articolato. Nella chiesa sono custodite la statua di Santa Maria Pura, un crocifisso ligneo e la statuet­ta del Bambinello di Praga, donata da un fedele, oltre a San Vincenzo Ferreri, San Michele Arcangelo e Pa­dre Pio.

Piero Russo

l’attacco