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VIESTE VERSO LE COMUNALI/ TANINO AL BAR: “DOPO AVER TOCCATO IL FONDO NON SI PUÒ CHE RISALIRE”

Vero, caro Tanino, ci lasci aperta la porta della speranza, ma non vorremmo che il brutto deve ancora venire. La verità è che dalle nostre parti il malessere è più profondo e ha radici lontane. I fatti sono noti e diventati un “CASO VIESTE”, dove al fotofinish, salgano a due gli sfidanti per la prossima tornata elettorale comunale del 3-4 ottobre. Non parteciperà alle prossime elezioni la preannunciata lista di “Vieste Libera” di Lorenzo Spina Diana – Sindaco. All’ultimo momento sarebbero venuti meno alcuni candidati consiglieri, i quali avrebbero rinunciato a presentarsi. Spina Diana ha dovuto desistere a presentare la propria lista. L’uscente sindaco, Giuseppe Nobiletti dovrà vedersela con Gianluca Ciotoli. Un escamotage per evitare di dover raggiungere il quorum del 40 per cento per la validità del voto, previsto per legge nel caso di un solo candidato sindaco. Ed ecco la lista civetta (già nel simbolo e nel nome CIVI-Civica Vieste) con candidati, quasi nessun nato a Vieste e alcuni dei quali legati da rapporti di lavoro con l’entourage che ruota attorno al sindaco uscente. “Lo abbiamo fatto – ha dichiarato il sindaco Nobiletti  – per una questione di democrazia: io volevo un avversario vero, ma per nessun motivo volevo lasciare la città senza un’amministrazione. Se ci fossi­mo affidati al quorum, Vieste sa­rebbe rimasta senza amministra­zione. Dopo tutti gli sforzi di que­sti anni, dopo le parole chiare che abbiamo avuto nei confronti di chi, e mi riferisco alla mafia, ha provato a soffocarci, non sarebbe stato giusto. Non c’è niente di illegale, altrimenti non l’avremmo fatto. Credo che sia sbagliata la legge, per­ché si fa male a una città se non si consente l’esercizio democratico. Ora farò la mia campagna elettora­le, chiederò la fiducia ai miei citta­dini: abbiamo messo la civetta sot­to la luce del sole”. Storia all’italiana che da tragedia diventa farsa. Così Vieste si è divisa tra chi se la prende con movimenti e partiti che non sono stati in grado di presentare una lista e chi parla di un vulnus di democrazia e attacca il gruppo che amministra la città. Stare ora a discutere se Joseph TEX (Giuseppe Nobiletti), fidandosi delle solo sue pistole, mette in campo un cotanto circo sia giusto o se gli “Eccitati della spacco di Rusnell” pronti, a loro dire, nelle intenzioni per qualcosa di speciale, (erano convinti, che bastasse farsi vedere in mutandine e reggiseno perché la cosa funzionasse) è mero esercizio retorico. O è forse un esercizio da politica del dietro le quinte per capire in che direzione sta andando il paese? O molto più semplicemente, è solo la conseguenza di un intero paese alla deriva? Un paese di Homo Deus, un paese degli Anta, cioè tutti contro tutti. Che non sa più ragionare. Un paese che lascia pensare per noi i nuovi poteri forti di Google, Apple, Facebook e Amazon che hanno anche la pretesa di venderti degli ideali. Un paese invidioso che non sa più riconoscersi. Un paese sempre più girella e traditore. Siamo entrati da tempo nella società che non crede, che non pensa, che non sa, che non ama se non nella vita privata e ha perso fiducia nel mondo, nel futuro e nelle classi dirigenti. Un paese che ha  sacrificato la propria civiltà-cultura-spiritualità votandosi al materialismo spregiudicato del guadagnare sempre, subito e ad ogni costo. Ma in che razza di Vieste  viviamo, che ha smesso di credere e di pensare, incolta, rancorosa e presuntuosa? Tanino al bar asserisce che orami è certificato: dalle nostre parti l’imbecillità fa vivere meglio.

E, dunque, non è questione di tifare per Nobiletti o per quegli altri. E’ il chiedersi perché siamo ridotti così? Quali le cause? Da dove sono partite? Come e cosa fare per uscirne? La QUALUNQUE ha voluto azzerare un’intera classe politica. Tutti i vecchi da cestinare. Facendo saltare le marcature del rispetto e dell’educazione, scegliendo, invece, quella della maldicenza e della malevolenza. Sicuri che era proprio tutto da buttare? C’è un perché valido per non essere riusciti, a compattare una coalizione? Fa specie pensarlo in un momento politico italiano di ipertrasversalismo. E se i Churchill che imperversavano all’opposizione non avevano più forza perché non si sono messi a tempo da parte? Chi credevano di rappresentare l’intero paese? Ora la domanda è come ripristinare SOSTANZA alla discussione politica. Qualcuno invoca il risveglio civico. Come sia possibile che a Vieste ci sia tanta disaffezione per la politica. Che nessuno tenga al futuro del paese. Facendo passare il messaggio che “si scende  in politica per fare solo gli affari propri…”. Facile dire che la salvezza è nei giovani e non possiamo che sperare in loro. Ma, la condizione è che siano preparati e accompagnati e non lasciati soli. I giovani si aspettano concretezza e non parole, si aspettano di essere considerati, sono stufi di scontrarsi in un mondo in cui lo scettro della credibilità è ancora in mano a troppi tromboni stonati e narcisisti.

LE LISTE

Sono 16 i candidati alla carica di consigliere comunale della lista ‘VIESTE SEI TU!’:

Giuseppe Nobiletti (candidato sindaco)

Vincenzo Ascoli

 Maria Pina Azzarone detta Pina

 Rosaria Cariglia

 Dario Carlino

 Luca D’Errico

 Alessandro Del Zompo

 Gaetano Pio Desimio

 Rossella Falcone

 Angela Gallo detta Angelica

 Michele Lapomarda

 Gaetano Antonio Pagliaonga, detto Tano

 Maria Pecorelli detta Mariella

 Matteo Petrone

 Giuseppina Sementino (Giusy)

 Alessandro Siena (Sandro)

 Graziamaria Starace.

Dodici i candidati della lista ‘CIVICA VIESTE’

Gianluca Ciotoli (candidato sindaco)

Antonio Ciai

Anael Alexander

 Maria Bozzuto

 Michele Chionchio

 Verusca Fagioli

 Annalisa Manduzio

 Stefano Mastrangelo

 Michele Mastrovalerio

 Mario Ottaviano

 Raffaele Panicale

 Mariangela Ruggieri

 Anna Vianale

 Antonio Vitarelli.