Oramai è un santo, Michele Abatantuono. Santo per la sua “pacienza” e abdicazione e per il suo “donarsi gratuitamente”.
Caldo, freddo, vento o pioggia, puntualmente tutti giorni in prima linea nella rimozione dei rifiuti dal mare del nostro porto.
“Ho perso il conto di quanti treruoti di rifiuti ho raccolto in questi mesi. E’ sconcertante ed inaudito la superficialità di tanti che buttano in mare ogni cosa. Oggi ho rimosso anche un gatto morto. Eppure ci vuole poco. Ma non trovo collaborazione, sembra che il nostro mare non appartenga al nostro paese”.
