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S. GIOVANNI ROTONDO/ S. PIO SEPOLTO NEL TEMPIO MASSONICO? IL MISTERO DEL PROGETTO DI RENZO PIANO E LA SCOMPARSA DI FRATE GERARDO SALDUTTO

 “Dopo un lungo periodo di sofferenza, acutizzatasi da qualche mese e aggravatasi negli ultimi giorni, ha terminato il suo cammino terreno frate Gerardo Saldutto, il cui nome resterà alla storia per essere stato il delegato e procuratore speciale per la costruzione della nuova chiesa di San Pio da Pietrelcina e delle opere annesse, realizzate a San Giovanni Rotondo su progetto di Renzo Piano e con la consulenza liturgica di monsignor Crispino Valenziano”.

Con questo annuncio si saluta il frate, che se ne va e che si porta con sé il mistero sui numerosi simboli massonici presenti nella chiesa e il mistero ancora più grande del perché dell’affidamento del progetto all’architetto, da lui stesso fortemente voluto per progettare l’opera a San Giovanni Rotondo. La questione non è nuova. La chiesa di San Pio ha una costruzione architettonica a forma di chiocciola, che è un grande e significativo simbolo massonico.

Una conchiglia dalle proporzioni geometriche perfette: dal grande pilastro centrale, che attraversa piano inferiore e piano superiore, si sviluppa una spirale aurea. Il piano inferiore, allargandosi secondo la spirale, è suddiviso in spicchi di 10°, che definiscono lo spazio e le sale.

Al piano superiore, invece, la chiesa è divisa in tre grandi sezioni, sostenute, dal punto di vista strutturale, da 21 archi convergenti verso il pilastro centrale. Le navate interne sono tre, ma, al contrario delle chiese tradizionali, sono semicircolari come in un teatro greco. Lo stesso crocifisso bronzeo opera del un grande scultore italiano. Arnaldo Pomodoro, ha simboli massonici. “Chissà se quando Papa Ratzinger parlò del ” fumo di Satana entrato in Vaticano” si riferiva proprio alla massoneria. Il frate cappuccino Gerardo Saldutto, economo della provincia Cappuccina (Capitanata e Molise) che gestiva gli appalti per la costruzione della chiesa, aveva firmato un affidavit a favore di Raffaello Follieri e di suo padre Pasquale Follieri. Si trattava di 18 miliardi di lire delle offerte ricevute da tutto il mondo, affidate a un suo amico di Campobasso che gestiva una finanziaria e che gli aveva promesso interessi del 18 per cento. Quella finanziaria falli, e quei soldi volatilizzati: c’è stato un processo e gli atti sono pubblici. Ebbene Saldutto a furia di telefonate e fax costrinse Renzo Piano a firmare il progetto, inizialmente recalcitrante”, bisbiglia una fonte. “Il cardinale Marchesano era a capo del dicastero che si occupava della costruzione delle nuove chiese. E lui era un massone: il suo nome compare nella lista pubblicata da Mino Pecorelli, che non fu mai smentito dal Vaticano. Fu Marchesano a dare il via libera al progetto della nuova chiesa di San Giovanni Rotondo”.

Quel tempio, con la cripta dalle pareti tappezzate di piastrelle d’oro, è stato analizzato da Francesco Colafemmina, che di questo mistero ne fece un libro. “Il mistero della chiesa di San Pio,coincidenze esoteriche all’ombra del grande Santo di Pietrelcina”.

“E’ possibile che l’intero complesso del santuario, la sua struttura architettonica, le opere d’arte in esso contenute, siano espressione di un vero e proprio culto massonico? Dietro la Chiesa dedicata a San Pio si cela un intrigo di messaggi esoterici e simbolismi alchemici? Come è stato possibile commissionare ad artisti e atei o agnostici la realizzazione di altari, crocifissi, portali della Chiesa dedicata a Padre Pio?”.

E poi c’è il professore universitario Michele Di Cesare, che deve essere stato uno dei ricercatori che ha lavorato allo studio delle nuove religioni sotto la guida di Introvigne, pubblicando “Ricerche sul territorio: analisi di un’esperienza concreata”, saggio del Cesnur. E ancora nell’orbita di Introvigne proprio monsignor Giuseppe Casale, arcivescovo di Foggia-Bovino, che ha dedicato una lettera pastorale al fenomeno delle sette e della nuova religiosità, dando meritato rilievo, in questo campo, all’azione svolta da Alleanza Cattolica.

Massimo Introvigne grazie alla sua specializzazione di “settologo”, è diventato stretto collaboratore di monsignor Casale proprio nell’ambito del Cesnur, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, centro di cui Casale è stato presidente e Introvigne direttore.

tommi guerrieri

l’attacco