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VIESTE – “IL CAPRICCIO”, LEONARDO VESCERA LANCIA L’ALLARME: “TANTI TUTISTI MA I LOCALI SONO VUOTI”

Qualcosa di anomalo sta ca­ratterizzando questa prima settimana di luglio a Vieste, in merito ai locali vuoti. Il riferimento è la constatazione soprattutto dei ristora­tori ma anche di operatori turistici, co­me riferito a l’Attacco, dal noto chef Leonardo Vescera,titolare del ri­storante “Il Capriccio” sito sul porto della “Perla del Gargano”. Qualcosa che sta durando già da diversi giorni. Le premesse della vigilia dell’estate 2022 che ha visto il Gargano e Vieste essere un polo attrattivo anche alla Borsa Internazionale del Turismo, confermandosi come “la regina” del­

le destinazioni turistiche della Puglia con quasi 2 milioni di presenze, nel 2021. Attiva culturalmente con un cartellone estivo di qualità e di lunga durata; con un + 30% rispetto al 2021 di prenotazioni su tutta l’area del Pro­montorio già ad aprile di quest’anno, dato divulgato dall’osservatorio sta­tistico di “Gargano Ok”, il consorzio degli operatori turistici che unisce ge­stori di hotel, villaggi vacanze, lidi at­trezzati e titolari di imprese di servizi turistici di tutta il Gargano, da Vieste, a Peschici, Rodi, Mattinata, San Me­nato e Lido del Sole, passando per Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo e Vico. Allora, perché lo chef Leo Vescera si fa portavoce di un’amara constatazione generale del comparto ristorazione?

“Il campanello d’allarme è suonato quando sono stato contattato da altri colleghi di Vieste e di Peschici che mi chiedevano come mai non ci fosse ‘movimento’ di clienti. Ma questo lo leggevo guardando negli occhi i turi­sti che incontravo in questi giorni. Tutto sembra fermo. Nel porto, così com’è possibile vedere oggi (ieri, ndr) le barche per il giro nelle grotte, 3 su 4 sono ferme e tanto vale per i natanti privati, gommoni compresi.

Per carità – ha precisato Vescera – i turisti ci sono ma i locali sono vuoti. Ci sono pochi soldi in tasca e non sem­pre gli aumenti sono giustificati dal caro energia”.

Senz’altro c’è un costo maggiore del gasolio e delle altre fonti energetiche, c’è l’inflazione – che, dati Istat alla ma­no, secondo le stime preliminari, a giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,2% su base men­sile e dell’8,0% su base annua (da +6,8% del mese precedente) – non c’è stato l’aumento dei salari, le persone hanno speso di più, e nel tem­po, dato l’allentamento delle restri­zioni dettate dalla pandemia ma c’è anche una forte componente specu­lativa che nel tempo farà sentire le sue piaghe, così come accadde nel passaggio dalla Lira all’Euro. E sui social iniziano a comparire forme “in­novative” e concrete: sono le perso­ne a dare il proprio budget di spesa, restando in attesa di essere chiama­ti dagli albergatori.

“Esattamente. È iniziata anche la guerra delle offerte-ha ripreso il tito­lare de ‘Il Capriccio’ a l’Attacco – in base a quanto possono spendere le famiglie o i single. C’è più turismo ‘fai da te’. Sui social, si mette la cifra che si può spendere e le persone vengo­no contattate dagli operatori turistici. È chiaro che è fermo il comparto del­la vacanza organizzata: ormai è con­siderato un lusso andare al ristoran­te o in albergo. È il periodo del B&B, si prende un antipasto in due ma con tanto pane; non si fa colazione al bar del lido e, stentavo a crederci anch’io, anche le vendite dei gelati al lido so­no diminuite drasticamente. Il rias­sunto e che a luglio i locali sono vuo­ti”.

Al netto dell’invasione russa in Ucrai­na, il 2022 doveva essere l’anno del rilancio, con il Pil che stava crescen­do più del previsto, la vaccinazione di massa aveva alzato un argine alla pandemia. Invece: “Le stagioni esti­ve 2020 e 2021 sono state eccezio­nali e, in qualche modo, il lockdown ci ha agevolati alla riapertura, come comparto turistico e della ristorazio­ne- ha confessato Vescera con one­stà -.Tutti, magari con qualche Euro più in tasca, non hanno badato a spendere e certe bottiglie di vino ne sono stata la cartina al tornasole. Ne­gli anni passati, avevo già fatto la ter­za ordinazione di grandi vini, que­st’anno ho ancora bottiglie del primo ordine. Nemmeno l’Air Show di fine giugno ha portato le persone nei ri­storanti”. E le forme speculative, con aumenti ingiustificati, come ogni agosto? “Ad agosto c’è sempre sta­to, in modo incomprensibile, un gio­co speculativo: dalle tariffe autostra­dali, agli stabilimenti balneari, pas­sando per le pescherie e la frutta – ha concluso Leo Vescera -. Ma questo accade ovunque. Quest’anno non so come andrà, se queste sono le pre­messe del turismo mordi e fuggi. Se gli anni passati non trovavamo per­sonale, quest’anno si licenzia, pur­troppo. Manca anche il turismo di prossimità nel fine settimana, mal­grado i grandi eventi organizzati in città”.

l’attacco