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SANITA’/ LISTE D’ATTESA, PIANO-BIS DELLA PUGLIA. VISITE ANCHE NEI WEEKEND E LA REGIONE SI AFFIDA AI PRIVATI

Il nuovo piano per la riduzione delle liste di attesa si basa sulla speranza di convin­cere i sindacati ad aprire gli am­bulatori anche la sera e nei fe­stivi. Ma in attesa di una trat­tativa che si preannuncia ostica, la giunta vara una delibera che «minaccia» di decadenza i diret­tori generali delle Asl. E in pa­rallelo, la Regione si affida ai pri­vati: enti ecclesiastici, case di cu­ra e specialisti saranno chiamati a dare man forte al sistema pub­blico.

Il piano adottato ieri in giunta con la firma dell’assessore Rocco Palese ripropone nei fatti quello del marzo 2022. La novità è da un lato la creazione di agende di­stinte per il primo accesso, «nel rispetto della tempistica indicata in ricetta dal medico prescriven­te», e dall’altro l’istituzione della cabina di regia regionale che ogni due mesi dovrà monitorare i dati sulla base dei numeri tra­smessi dalle Asl. Se le Asl non dovessero predisporre il proprio piano aziendale di riduzione, o se dovessero emergere disallinea­menti rispetto agli obiettivi già alla verifica del primo bimestre, è prevista la nomina di un com­missario ad acta. E il mancato raggiungimento degli obiettivi potrebbe portare alla decadenza dei direttori generali.

«È una strada percorribile per affrontare in maniera efficace il problema delle liste d’attesa – di­ce Palese -, con l’auspicio che il governo nazionale stanzi le ri­sorse adeguate per risolverlo in via definitiva». Ma per lo smal­timento dell’arretrato l’unica possibilità è allungare gli orari di funzionamento degli ambulato­ri, istituendo i turni pomeridiani e aggiungendo – se sarà possibile – anche giornate di funzionamen­to festive e notturne. «Dobbiamo definire le modalità operative dello svolgimento delle presta­zioni aggiuntive – dice Palese -. Al di fuori dell’orario di servizio pa­ghiamo tutto a parte». L’idea su cui si lavora è di portare il compenso orario da 60 a 80 euro per lo straordinario pomeridiano fe­riale, con un ulteriore incremento per i festivi. Il tavolo con 1 sindacati dovrebbe aprirsi nei prossimi giorni. Le Asl hanno uno spazio contrattuale ad hoc (con risorse dedicate) per l’ab- battimento delle liste d’attesa, ma dovranno farlo sulla base del­le linee guida contenute nel Pia­no approvato ieri. Che prevede, ad esempio, anche l’utilizzazione della piattaforma informatica Edotto per la gestione dei rico­veri e degli interventi chirurgici programmati, così da consentire il monitoraggio centralizzato, ma anche per sottrarre la gestio­ne delle agende ai singoli diret­tori delle unità operative. Ma – in parallelo – dovranno anche es­sere attivati tavoli con i medici prescrittori, per «mitigare le pre­scrizioni di ricette di primo ac­cesso» con il codice «P» (programmabile) e con l’utilizzo della classificazione più appropriata.

Nel frattempo la Regione ha già destinato circa 50 milioni di euro alle attività per la riduzione delle liste d’attesa. Sono dispo­nibili i 28,5 milioni di euro stan­ziati nell’assestamento di bilan­cio 2022 e nel bilancio 2023, più la quota dello 0,3% del fondo sa­nitario 2023 (pari a circa 20 mi­lioni). Il fulcro è l’accordo da 33 i milioni di euro con enti ecclesiastici (San Giovanni Rotondo, Acquaviva, Tricase) che si im­pegnano a fornire prestazioni ul­teriori rispetto a quelle già contrattualizzate. Il resto dei fondi è destinato alle case di cura pri­vate e alla specialistica, sempre con l’obiettivo di aumentare il numero di prestazioni ed esau­rire così la lista d’attesa accu­mulata nei mesi dell’emergenza covid.

La riunione di giunta di ieri è stata quasi interamente dedicata alla sanità. Sono saltate invece le nomine del consiglio di ammi­nistrazione dell’Arpal e del di­rettore generale dell’Arpa, rin­viate alla prossima settimana.