Menu Chiudi

FOGGIA/ NUOVA UDIENZA DEL PROCESSO A CARICO DI ANTONELLO SCIRPOLI, 21ENNE DI VIESTE

Scirpoli è accusato di aver favorito la latitanza di Gianluigi Troiano, braccio destro del boss Marco Raduano, ritenuto a capo dell’organizzazione criminale nella città di Vieste e recentemente evaso dal carcere di alta sicurezza ‘Badu e Carros’ di Nuoro.

Questa mattina, il Tribunale Collegiale di Foggia (presidente Mario Talani), nel vagliare le prove da ammettere nel procedimento, ha acquisito i decreti autorizzativi delle intercettazioni e ha ammesso le prove dichiarative, ma ha rigettato la richiesta della difesa di Scirpoli (avvocato Paolo D’Ambrosio) di acquisire i tabulati telefonici di un’utenza che si ritiene solo asseritamente in uso all’imputato.

Conferito, inoltre, l’incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni, il quale ha chiesto un termine di 35 giorni per portare a compimento le operazioni. Il processo proseguirà il prossimo giugno, con udienza già calendarizzata per ascoltare il perito e il primo teste d’accusa (pm Ettore Cardinali della Dda di Bari). Presenti in aula gli avvocati di parte civile, Roberto De Rossi per il Comune di Foggia e Michele Fusillo per quello di Vieste.

Secondo gli inquirenti, coordinati dalla Dda di Bari, Scirpoli avrebbe offerto – in concorso con Luciano Calabrese, che ha però optato per un rito alternativo – “appoggi logistici e coperture, nonché veicoli per gli spostamenti, ospitalità, luoghi di latitanza, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere aiutando l’imputato a sottrarsi alle ricerche dell’autorità giudiziaria”, come si evince dal capo d’imputazione.

Il tutto, “con l’aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l’associazione mafiosa di appartenenza, riconducibile al Raduano, quale articolazione operativa su Vieste del clan Lombardi-Ricucci-La Torre, evitando l’arresto di Troiano e consentendo al gruppo di fare affidamento sullo stesso per continuare ad operare sul territorio”.