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ABUSO DI ALCOLICI, SCATTA L’EMERGENZA PER I MINORI IN PUGLIA. LE «SBRONZE» TRA GLI UNDER 16 FACILITATE DAL BASSO COSTO DEI CICCHETTI

Da uno a tre euro. Tanto costano i cicchetti di super alcolici, e non solo, in molti locali delle città pugliesi dove l’accesso ai minori è molto meno complicato di quanto si possa immaginare. E se proprio la paura di mostrare i documenti (quando li chiedono) può spaventare, ci sono sempre i distributori automatici e i supermercati. Senza dimenticare gli amici che sembrano «più grandi» e gli occhi distratti dei baristi. Così molto spesso sono proprio i minori, i maggiori fruitori di alcol a basso costo. Della serie: anche chi ha una «paghetta» ridotta riesce ad ottenere il massimo dello sballo. «L’accesso all’alcol – spiega Vito Campanile, esperto in alcologia e anima del Club Alcologico Territoriale di Rutigliano – è facile ed è culturalmente accettato. I ragazzi trovano vino e amari, in casa. Sono spesso gli stessi genitori a ritenere normale che sorseggino una birra ‘fresca’ in loro presenza. L’alcol purtroppo è parte integrante dei momenti di convivialità di tante famiglie. Sradicare queste abitudini non è facile. Capire che innanzitutto parliamo di una sostanza cancerogena, diventa quindi un passaggio obbligato. L’alcol, infatti, come spesso spieghiamo nelle scuole, può essere causa di tumore. Questo è un dato». I rischi dell’alcol, già gravi per gli adulti, sono ancora più importanti per i giovani. Questo avviene perché sotto i 16 anni il sistema enzimatico è ancora immaturo per smaltire grandi quantità di alcol. La sostanza, quindi, resta in circolo più a lungo, aumentando la tossicità dell’alcol e i danni, in particolare per fegato, cervello e apparato riproduttivo. L’intossicazione da alcol coinvolge tutti gli organi e tra i primi ad essere colpiti ci sono il pancreas, il sistema nervoso e il tubo digerente. Anche la salute mentale può es-sere compromessa dall’abuso di bevande alcoliche, portando allo sviluppo di disturbi mentali e depressione. Inoltre, chi abusa di alcol prima dei 16 anni ha un rischio quattro volte maggiore di sviluppare una dipendenza. «Oggi non si chiama più dipendenza – spiega ancora Campanile – ma ‘legame’. Un legame pericoloso che si consolida tra il corpo, la mente e la sostanza e che si spezza solo quando si ha la consapevolezza di avere un problema e di volerlo risolvere». Legame che spesso si scopre anche dopo dieci anni dalla prima assunzione di una sostanza alcolica.