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PUGLIA/ LISTE D’ATTESA TROPPO LUNGHE: «AI PAZIENTI CRONICI PRENOTAZIONI VELOCI»

Quello che la Regione ha messo in campo con la ormai famigerata delibera del 28 marzo non è «un commissariamento» delle Asl, ma è assolutamente necessario tenere sotto controllo i conti all’interno di «una vertenza nazionale» sul finanziamento della sanità. Ieri il governatore Michele Emiliano ha provato a far fronte al malcontento dei direttori generali rispetto alla delibera che toglie loro i poteri su assunzioni e appalti. Ma in una riunione a porte chiuse, dopo la firma delle intese con Cgil, Cisl e Uil, ha invitato i manager ad ascoltare i suggerimenti del sindacato e a darsi da fare sulle liste d’attesa, rilanciando l’ipotesi di istituire la cosiddetta «azienda zero» ma anche di prevedere percorsi agevolati per i pazienti cronici che hanno bisogno di visite ed esami ospedalieri.

Nessun commissariamento, dunque, ma solo una necessità di dare risposta ai rilievi dei ministeri, dopo i 390 milioni di buco accumulati nel 2022 e coperti grazie ai fondi del bilancio ordinario. «La giunta – ha detto Emiliano ai direttori generali – non ha nè il tempo nè il ruolo di occuparsi di assunzioni e acquisti. Non ne ha i mezzi giuridici, e anche se i direttori generali non seguissero le indicazioni il Dipartimento salute può solo limitarsi a chiedere l’annullamento degli atti». Assunzioni e appalti, dunque, potrebbero essere affidati a un soggetto centralizzato, quella «Asl zero» (sul modello lombardo) di cui si è parlato alcuni anni fa: un’azienda sanitaria che si occupi solo di procedure amministrative. «Bisogna identificare – ha detto il presidente della Regione – il soggetto che farà questo tipo di lavoro. È urgente trovare un modello condiviso. Avevamo accennato all’ipotesi della Asl zero, dobbiamo continuare a lavorarci».

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