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TARANTAMUFFIN “NO ALLA GUERRA SI ALLA PACE STOP WAR” ! IL NUOVO VIDEO E BRANO MUSICALE DI MANGANO ENTRA NELLA TOP DELLA  WORLD MUSIC

Grande successo del nuovo video e brano musicale di MANGANO feat Pornoclown & Tammores girato a Napoli e nel Gargano che vede come protagonista Michele Mangano regista e musicista nonché il famoso cantante di Napoli Rosario Pornoclown oltre alla  straordinaria partecipazione Gino Magurno e Gianni Migliaccio sono direttori musicali, compositori e strumentisti, Giusy Castigliego polistrumentista ì  Danzanova Ballet e dell’artista internazionale del Senegal Ibou Mboye Gning. I dati statistici danno l’idea dell’impatto travolgente che sta avendo il videoclip, https://youtu.be/wCZEOdhaoHU molte visualizzazioni in appena una settimana, centinaia di condivisioni nelle prime fasi della pubblicazione,il video è entrato nel blog della musica popolare italiana – folkmusicworld – è presente al Concorso Italia Contest dei migliori Videoclip Italiani Autoprodotti ,sarà presente alla XIV edizione del Tour Music Fest – The European Music Contest e poi Arezzo Wave 2023 .Il video ed il brano sta riscuotendo successo in tutto il mondo, soprattutto a New York – Albania – Spagna – Argentina – Cina e Giappone.

La musica cambia è un progetto che non ha una fine , può e deve arricchirsi di nuove energie e di nuovi pensieri , perché la musica è infinita così come è infinita l’anima che la attraversa e che la rende unica.

Taratamuffin nasce dal desiderio di creare un ponte di collegamento tra stili musicali, culture e generazioni diverse. La Taranta è una musica popolare, così come lo è quella rap. Il brano fonde note musicali tradizionali e arcaiche che parte dal Gargano per poi arrivare al profondo sud e il mare nostrum e cioè Napoli epicentro del mediterraneo con un ritmo moderno ed energico. Gli stili musicali coinvolti sono differenti tra loro ma sono accumunati da una profonda ricerca espressiva. Il brano mette in luce questo desiderio di riemergere dal fondo; un rigurgito vulcanico che si espleta in una danza vigorosa, frenetica e senza vincoli. Tarantamuffin suggerisce un’ azione diretta sulla realtà: voglia di ricordare, il desiderio di emanciparsi o denunciare uno stato sociale, il semplice e genuino stimolo di danzare. Le parole e la danza coinvolgono chiunque, pertanto si intrecciano frammenti visivi di scene di vita quotidiana, sport, ambienti urbani, la rabbia di chi grida attraverso una maschera, la pura ingenuità della danza di una bambina. La musica è il battito della vita, la possiamo sentire e vivere in ogni momento, in ogni luogo. L’immagine della Taranta, il ragno inquadrato sia nella scena iniziale che finale, rappresenta il sigillo che racchiude tutti questi aspetti che vivono e coesistono nella realtà in cui viviamo. La musica rappresentata attraverso la metafora del ragno, non è solo un contenitore ma piuttosto una ragnatela armonica che avvolge culture, tradizioni, desideri e volontà diverse.

Afferma Mangano: “Sono davvero soddisfatto di questo mio lavoro videoclip e discografico “Tarantamuffin” e spero che piaccia soprattutto al mio pubblico e non solo, spero di abbracciare anche una fascia diversa di pubblico e cioè molti giovani , con questo video vogliamo far sentire la nostra voce dicendo :

No alla guerra si alla pace …la musica come vettore di pace e di  fratellanza.

Mai come oggi è necessario un forte messaggio di pace da parte di tutti; possiamo rendere la musica strumento di sensibilizzazione collettiva: la guerra non finirà con un concerto, lo sappiamo, ma questo non è comunque un buon motivo per smettere di sperarci.

L’augurio, quindi, che ci facciamo è che la musica pervada tutte le nostre azioni e la nostra vita possa essere un punto d’incontro e scambio con tutti i popoli che si trovano immigrati nelle nostre nazioni e diventare così un canto all’unisono che rende una lode armoniosa a Dio”.

Il video completamente indipendente,non ha ricevuto fondi pubblici, realizzato con la Produzione Studio Artist Màngano, con la sceneggiatura di Matteo Ciociola – Fotografia Pietro Damiano e Giuseppe Rignanese  e regia di Michele Maria Màngano.

Patricia Lopez