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L’INVASIONE DEI TURISTI: ITALIA AL CENTRO DEL MONDO (E NUOVE LEGGI PER AIRBNB). ATTESI IN 68 MILIONI, DATO MIGLIORE DAL 2000. AFFITTI BREVI: MINIMO DUE GIORNI E MAXI MULTE

Sarà un estate da record. E non per il meteo, che al momento non promette nulla di buono, ma per il turismo italiano. Le previsioni per i prossimi mesi prevedono infatti un vero e proprio boom di presenze, con 68 milioni di turisti e quasi 267 milioni di pernottamenti. Numeri più alti anche del periodo pre-pandemico, con una stima di spesa di 46 miliardi (+5,4% rispetto al 2022). Ora, passata l’emergenza, è tornata la voglia di viaggiare. E il nostro Paese si conferma una delle destinazioni più ambite al mondo, con il governo che – proprio in questi giorni – sta lavorando ad una stretta sugli affitti brevi. La bozza del ddl allo studio prevede, tra le altre cose, l’obbligo nei centri storici delle città metropolitane di una permanenza di almeno due notti, un codice identificativo nazionale per ogni immobile a uso abitativo oggetto di locazione a fini turistici (così da creare una banca dati nazionale), l’obbligo di segnalare l’inizio dell’attività per chiunque eserciti in forma imprenditoriale, con multe fino a 10mila euro in caso di mancato rispetto della normativa. Tornando alle previsioni di un’estate da tutto esaurito, la nota «Tourism Forecast Summer 2023» dell’Istituto Demoskopika rappresenta una boccata d’ossigeno per il comparto, con una ventata di ottimismo per l’Emilia Romagna che, nonostante le conseguenze dell’alluvione, risulta tra le prime dieci destinazioni regionali per incremento degli arrivi nel 2023: 6,3 milioni rispetto ai 6,1 milioni del 2022, con una crescita pari al 4 per cento. A livello nazionale gli arrivi sono destinati ad aumentare del 4,3%. Particolarmente confortante lo scenario dell’incoming: sono 35,3 milioni gli stranieri (pari a poco più della metà del dato complessivo degli arrivi previsti) a scegliere l’Italia come meta delle vacanze estive, generando ben 131,5 milioni di pernottamenti. L’analisi storica dei flussi turistici evidenzia che il periodo giugno-settembre del 2023 dovrebbe caratterizzarsi per il maggior numero di arrivi sia rispetto al 2019, prima dell’avvento del Covid, e sia addirittura dal 2000 (+71,9% di arrivi e +26,2% di presenze). Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, conferma che si potrebbe registrare il valore più alto, dal 2000, non solo degli arrivi, ma anche delle presenze. Ma questo comporta che il governo continui nell’azione di ripresa del settore offrendo una visione maggiormente sistemica alla programmazione turistica per i prossimi anni, ad oggi ancorata prioritariamente alle sole imprese e insufficientemente a territori e mercati. E per farlo è necessario reperire ulteriori risorse, partendo dalla programmazione dei fondi strutturali in capo alle Regioni. Tra le ipotesi da prendere in considerazione, inoltre, quella di ampliare la destinazione dei fondi del Pnrr troppo sbilanciato (per oltre il 74% delle risorse) sugli investimenti al sistema ricettivo-turistico e carente di attenzione verso destinazioni, prodotti e mercati turistici. Rio sottolinea anche la necessità di distribuire in modo più strategico i flussi turistici, ad oggi concentrati per oltre la metà in sole quattro o cinque destinazioni regionali, su tutto il territorio nazionale. I dati di Demoskopika sono stati accolti con entusiasmo dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè: «Confermano le già rosee aspettative relative a un 2023 che vedrà il sorpasso sui numeri record del 2019, indicando una significativa crescita di presenze e pernottamenti che si riverbera su un contestuale aumento della spesa turistica. Ma a farci gioire è soprattutto la previsione sull’andamento dei flussi in Emilia-Romagna».

patricia tagliaferri