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REGIONE/ L’ASSESSORE LEO “IL PRESENTE E IL FUTURO DEL DIRITTO ALLO STUDIO PER UNA PUGLIA REGIONE UNIVERSITARIA”

Si è svolta oggi la conferenza regionale di programmazione sul diritto allo studio universitario 2023/2025, finalizzata alla costruzione partecipata del prossimo programma triennale, condividendo con tutti gli stakeholders gli obiettivi, le strategie, gli strumenti, gli interventi per garantire il diritto allo studio per gli studenti del sistema dell’istruzione terziaria della Puglia. L’iniziativa, prevista dalla Legge regionale n. 18 del 2007, è stata indetta dall’Assessorato regionale all’Istruzione e organizzata in collaborazione con Adisu Puglia. Si è partiti dall’analisi dei dati della programmazione regionale per il diritto allo studio nel precedente triennio, anche a confronto con lo scenario nazionale, presenti in tre sessioni tematiche, introdotti dalla dirigente della Sezione regionale all’Istruzione e Università e direttrice f.f. Adisu, Maria Raffaella Lamacchia.

“Oggi cogliamo l’occasione di programmare il futuro, partendo dal racconto di quello che si è fatto in Puglia negli ultimi anni nell’ambito del diritto allo studio” fa sapere l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo “un percorso straordinario con risultati importanti, tra cui il primo merito è proprio quello di aver messo al centro della politica regionale gli studenti e le studentesse pugliesi. L’istruzione e la formazione sono per noi un asset fondante della nostra regione, la Puglia non è solo turismo ma è anche un’offerta formativa di qualità, un sistema di formazione di eccellenza e un welfare studentesco tra i più avanzati in Italia. Siamo diventati un modello a cui guardare, penso al risultato della copertura del 100% delle borse di studio per tutti gli aventi diritto o gli interventi in materia di housing studentesco che ha portato e porterà ad un incremento notevole dei posti alloggi per gli studenti. Ma siamo pronti a fare ancora di più, sfruttando al massimo anche le opportunità messe a disposizione dal PNRR per migliorare le condizioni di vita e di studio degli studenti che scelgono di studiare nelle nostre città e nei nostri atenei. Lo faremo di concerto con la comunità studentesca, le università, i comuni, gli ITS, le AFAM e tutti i soggetti coinvolti per una programmazione condivisa e partecipata, come nella conferenza di oggi” ha concluso Leo.

La prima sessione della mattina, intitolata al bando Borse Benefici e Servizi, è stata dedicata ai tradizionali benefici messi a disposizione dalla Regione Puglia per garantire il diritto allo studio in Puglia, ovvero posti alloggio, mense e borse di studio. Questa la fotografia dell’anno accademico in corso, ovvero 2022/2023: ammonta a 78.300.000 euro la spesa per coprire le 22.000 borse di studio previste, 1.913 è, invece, il numero dei posti alloggio disponibili in totale in Puglia per tutti gli studenti e studentesse beneficiari e sono 571.190 i pasti erogati da Adisu Puglia. A questi dati va aggiunto uno di particolare rilevanza, ovvero la copertura totale delle borse di studio per tutti gli studenti aventi diritto, passando dal 75,70% nel 2015 al 100% già a partire dall’anno 2016, mantenendo inalterato questo invidiabile risultato fino all’anno accademico in corso. Da citare anche l’estensione del bando, a partire dal 2019 con una dotazione finanziaria di 100 mila euro, previsti dal bando Adisu anche agli studenti iscritti agli istituti tecnici superiori. La medesima dotazione finanziaria è stata assegnata, in termini di competenza, per ciascuno degli esercizi finanziari 2020 e 2021, e successivamente per gli anni 2022 e 2023.

La seconda “Sperimentazioni per un pieno diritto allo studio”, invece, ha preso in esame tutti gli altri interventi e azioni che Adisu Puglia ha portato avanti in questi anni per allargare le maglie del diritto allo studio regionale, potenziando  la qualità e quantità  dei servizi offerti agli studenti come per esempio le  Summer school approvate e realizzate che hanno coinvolto 1236 studenti, il progetto pilota “Welcome in Puglia for Master Students”, per l’accoglienza degli studenti stranieri o le borse di studio erogate per supportare negli studi universitari gli studenti orfani, senza tralasciare i servizi inclusivi per studenti diversamente abili o l’attivazione di sportelli di counseling psicologico per i ragazzi più fragili.

Terzo slot dedicato, invece al tema delicato delle residenze universitarie, su cui si è portato avanti un lavoro importante e articolato, anche grazie al progetto regionale “Puglia Regione Universitaria”. La strategia regionale in materia di housing universitario si è articolata sia in interventi immediati con  risposte rapide al problema dell’emergenza abitativa degli studenti, come l’acquisto di due hotel avvenuto nelle scorse settimane, lo Zenit a Lecce e il White House a Foggia, ma anche in  soluzioni di più ampio respiro come i tre concorsi di progettazione per realizzare nuove residenze universitarie a Lecce, Taranto e Brindisi all’interno di immobili di pregio, oggi in stato di abbandono, i cui progetti vincitori sono in lizza per ricevere i finanziamenti nazionali previsti dal V Bando della L 338/2000. Ma la lista degli interventi prosegue come per esempio l’ampliamento della residenza E. De Giorgi di Lecce con l’incremento di altri 152 posti alloggio, gli interventi finanziati nell’ambito del PINQUA, la riqualificazione in atto dell’ex Istituto Nautico di Bari che consentirà la creazione di altri 84 posti all’interno di un edificio storico di grande valore o come l’esperienza della residenzialità diffusa a Taranto, un’operazione sperimentale che ha prodotto ottimi risultati su una città in cui si è investito molto da un punto di vista universitario. Un piano strategico sull’housing universitario che porterà ad un incremento complessivo di 1500 posti alloggio, dei quali 308 già disponibili e 1192 in programmazione entro il 2026, che si aggiungono a quelli già esistenti.

La quarta e ultima sessione è stata dedicata al progetto sperimentale di ricerca applicata “Puglia Regione Universitaria, sotto il coordinamento scientifico del Centro Studi Urban@it. L’iniziativa, molto attenzionata sulla scena nazionale, è finalizzata alla definizione di un rinnovato rapporto città e università, nell’ottica di progettualità condivise. Dopo due anni di ricerca sui cinque temi individuati dal progetto, il percorso sta per concludersi con delle proposte di interventi e azioni concreti per migliorare la qualità della vita degli studenti cittadini che esiteranno nella prossima Agenda per il Diritto allo Studio.

Nel pomeriggio spazio al dibattito e confronto con una sessione di contributi ed interventi dei soggetti coinvolti, introdotto dalla direttrice del Dipartimento regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Silvia Pellegrini. Nutrita la partecipazione dei rappresentanti degli studenti che hanno chiesto un welfare studentesco sempre più strutturato, chiedendo per esempio non solo un incremento dei posti alloggio ma residenze con più spazi moderni ed innovativi, l’attivazione di bonus trasporti, la necessità di potenziare il servizio mense, l’esigenza di incrementare i servizi del sistema sanitario e le attività di consulenza psicologica. Intervento assolutamente prioritario, richiesto a gran voce dalla comunità studentesca, è l’individuazione di una fonte di finanziamento alternativa che dia la garanzia della copertura del 100% delle borse di studi per gli aventi diritto, quando non saranno più disponibili le risorse del PNRR.

Ai lavori pomeridiani sono intervenuti anche i delegati dell’università pugliesi, i rappresentanti delle città universitarie, degli ITS, delle accademie di belle arti e dei conservatori musicali pugliesi che hanno ribadito la massima disponibilità a garantire e a rilanciare il diritto allo studio della Puglia 2023/2025, ciascuno per le proprie competenze.

“La giornata di oggi ci mette nelle condizioni di programmare il futuro prossimo del diritto allo studio della Puglia in contraddittorio, consentitemi il termine, con gli studenti, gli atenei, gli enti locali, con tutti gli stakeholders che partecipano al diritto allo studio inteso come sistema unico” ha dichiarato Alessandro Cataldo, presidente ADISU Puglia, che ha aggiunto “In questo senso la Regione Puglia si è portata avanti con il lavoro, promuovendo dal 2019 il progetto Puglia Regione Universitaria che, costruendo una connessione tra sistemi urbani e sistemi universitari, rappresenta la genesi di questo percorso virtuoso di collaborazione tra tutti gli enti che partecipano alla programmazione e alla realizzazione del diritto allo studio in Puglia”.